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Stati Uniti campioni del Mondo: l’analisi

Creato il 12 settembre 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

usa-championsE’ una grande vittoria quella degli Stati Uniti in questo Mondiale 2010 perchè la squadra giovanissima a disposizione di coach K era sì favorita visto il livello tecnico ed atletico, ma di sicuro peccava in esperienza e questo li faceva scendere un po’ nei pronostici. Invece la squadra statunitense è rimasta imbattuta rischiando veramente solo contro il Brasile nella partita della fase a gironi, distruggendo le altre nazionali incontrate e dando una dimostrazione di potenza incredibile sia in semifinale sia in finale, giocate contro squadra davvero compatte come Lituania e Turchia.

Il “Mondiale delle assenze” com’era stato definito per la mancanza di tantissime stelle, quindi, è stato scontato solamente nei risultati che hanno coinvolto i vincitori finali, ma mai nelle partite che si sono rivelate davvero emozionanti, soprattutto quando la manifestazione è entrata davvero nel vivo, e la maggior parte si sono chiuse nei secondi finali. La vittoria di Team USA è importante perchè mancava addirittura dal 1994 e perchè rende omaggio all’ottimo lavoro fatto da coach Mike Krzyzewski e dal suo staff in panchina e dai dirigenti nel reclutamento dei giocatori nonostante le tantissime rinunce dei “big“. Inoltre il Mondiale ha portato in dono anche la consacrazione (se mai ce ne fosse stato ancora bisogno) a giocatore di livello assoluto di Kevin Durant che a soli 22 anni diventa MVP del torneo nonchè trascinatore di un’intera nazione e fa ricredere gli scettici che pensano che i giocatori americani nelle manifestazioni d’area Fiba facciano fatica. Per lui ci sono 22.8 punti, 6.1 rimbalzi e 1.8 assist, il 63.2% da due, il 45.6% da tre e il 91.2% ai liberi.

durant
La Turchia in finale è stata trascinata da un pubblico fantastico ma è riuscita a tenere testa allo strapotere degli americani solo per un quarto e mezzo prima di dover alzare bandiera bianca quando si è trovata sotto anche di venti punti. Difesa a uomo o a zona, coach Tanjevic le ha provate tutte, ma non è cambiato molto visto che gli uomini a stelle e strisce hanno trovato comunque un modo per segnare; ma è nella propria metà campo che gli States hanno sorpreso i loro detrattori perchè dopo aver giocato con le marce per le prime partite senza scoprire tutte le loro carte, nelle ultime due gare il tono è cambiato e l’aggressività e la potenza fisica hanno letteralmente distrutto giocatori come Kleiza o Turkoglu che fino a quel momento stavano giocando come volevano. Si sapeva che in difesa i giovani americani era in grado di giocare ma la preoccupazione era che non ne avessero voglia e che volessero specchiarsi sul loro talento, e invece così non è stato.

Ora è già tempo di guardare avanti, che per gli Stati Uniti vuole dire Olimpiadi 2012 a Londra, quando si dice che dovrebbero tornare tutti i grandissimi big per l’ennesima cavalcata vincente; di sicuro non sarà facile da parte della dirigenza scegliere chi convocare perchè se questa Nazionale è stata in grado di ottenere un risultato così importante, lasciare a casa qualcuno di questi giovani fra due anni per fare spazio a chi questa estate ha deciso che aveva di meglio da fare non sarebbe di certo un bel gesto. Di sicuro il problema ci sarà, ma per ora coach K e i suoi ragazzi preferiscono godersi meritatamente questa vittoria che li riporta sul tetto del mondo dopo ben 16 anni.


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