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Stefano Simeone: “Semplice”, ma non troppo

Creato il 02 giugno 2013 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

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Trionfatore al Romics d’Oro 2013, Semplice di Stefano Simeone è sicuramente tra le opere prime più interessanti dell’anno editoriale 2012: la Tunuè ha scommesso molto su un giovane esordiente, ed è stata ricambiata da un’ opera intimista e profonda, ma anche divertente, leggera e malinconica come un ricordo estivo.

L’autore tratteggia, sia a livello grafico che contenutistico, una storia morbida, delicata, che colpisce per

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sagacia e capacità tecniche.
Il delizioso linguaggio metafumettistico e metaforico di Simeone intrattiene il lettore in un gioco impegnativo ma contemporaneamente familiare al fruitore standard di questo tipo di prodotti editoriali. La sapienza nell’andare a toccare le corde dell’animo, ma anche quelle puramente estetiche del lettore, è una delle peculiarità che meglio l’autore sviluppa, regalando un esordio ricco di spunti.
Dall’immobilismo sociale e culturale fino ad arrivare al difficile rapporto con le proprie radici, molti argomenti e tematiche anche scottanti, come la lotta di classe, vengono affrontate tramite personaggi stereotipo (il sindacalista, i ragazzi dell’università della città moltomoltolontana, il titolare del bar, Ernesto) che sono quantomeno co-protagonisti, con Mario, di una storia corale e accessibile a varie letture: sempre con un tocco onirico e sognante che lascia il segno e un sorriso sulle labbra di chi legge.

Un’opera impegnata, che però fa della leggerezza la sua caratteristica più forte: l’utilizzo di vari livelli di sottotrama, come i viaggi interstellari, che Mario immagina per sfuggire da una realtà che gli sta quantomeno stretta, sono sicuramente lascito di una conoscenza accurata del medium e di generi narrativi, come il fumetto supereroi stico o fantascientifico, che Simeone ha digerito e metabolizzato, fino a fornirne una propria lettura, utile a costruire su una trama esile un gioco di specchi e situazioni citazionistiche che divertono, divertendosi e senza prendersi mai sul serio.

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Il tratto grafico, che ricorda un po’ quello di Werther dell’Edera, si fa spesso cartoonistico quando vuole raccontare parti oniriche, mentre è sapiente nel tornare realistico nei tratti più malinconici del racconto.
Il colore, espressionistico nel mostrare sentimenti e ambientazioni, aiuta Simeone nel mostrarci i toni della vicenda.

Di Simenone si è ormai accorto anche il mondo del fumetto italiano tanto che lo si vede collaborare con Roberto Recchioni e dal suo blog si evince che è nella squadra dei disegnatori di Long Wei, serie di Diego Cajelli che sta per esordire per l’Aurea.

Dicevamo all’inizio della scommessa della Tunuè: questa consiste soprattutto nell’ottima edizione dell’opera, dotata di una carta molto spessa, adeguata ai colori e al tratto del giovane autore, ma anche nel coraggio stesso che la casa editrice laziale ha nel lanciare esordienti e opere meritevoli. Come questa.

Abbiamo parlato di:
Semplice
Stefano Simeone
Tunuè,  2012
176 pagine, brussurato, colore – € 16,90
ISBN: 9788897165415

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