Non ho mai scritto un editoriale più inattuale di questo. La situazione descritta è stata infatti mutata già nel pomeriggio di ieri, mediante la rinuncia di Theiner a correre per le primarie Svp. Pubblico ugualmente il pezzo in questo catasto perché alcune intuizioni continuano, a mio avviso, a rimanere valide.
Sabato sera, mediante un breve comunicato su facebook, anche Elmar Pichler Rolle ha annunciato di voler concorrere alle primarie Svp che si terranno il 21 aprile, giorno in cui conosceremo molto probabilmente anche il nome del prossimo Landeshauptmann. L’ex vice-sindaco di Bolzano si unisce così ad Arno Kompatscher e Richard Theiner, le altre due “stelle” accesesi mentre contestualmente ha cominciato a tramontare Luis Durnwalder, l’astro indiscusso della scena politica sudtirolese degli ultimi venticinque anni.
Nonostante manchino pochi giorni al voto, è difficile rendere conto con esattezza della competizione che opporrà i tre sfidanti. Siamo all’alba di una nuova stagione, sui prati però la nebbia non si è ancora dissolta. La presenza per certi versi tutt’ora visibile di Durnwalder, sebbene adesso in posizione più arretrata, quasi di sfondo, dà risalto alle diverse posizioni in campo sulla base di una maggiore o minore distanza dal vecchio punto di riferimento. In tal senso, un po’ semplificando, Theiner non si congederebbe troppo da un profilo di “sistema”, per non dire di “apparato”, mentre Kompatscher rappresenterebbe la vera novità, il cambiamento di nome e di fatto. Notando la differenza anagrafica e la simpatia che il giovane sindaco di Fiè non ha mai nascosto per il collega fiorentino Matteo Renzi, qualcuno ha persino cercato di ritrarlo alla stregua di un “rottamatore” del vecchio ceto dirigente. Lettura azzardata, giacché nessuno dei tre aspiranti alla poltrona di presidente della Provincia vorrà passare da pigro conservatore. Almeno a parole.
Semmai è il tema della dialettica tra centro e periferia, tra ruolo della provincia e autonomia dei comuni, a suggerire un elemento di condivisa discontinuità con ciò che finora abbiamo conosciuto. L’epoca di Durnwalder passerà probabilmente alla storia come un periodo di massima estensione degli interessi provinciali su ogni realtà collocata all’interno del suo diretto spazio d’influenza. Intervistato qualche giorno fa dal nuovo portale d’informazione www.salto.bz, Kompatscher ha invece affermato: “Con i nuovi bilanci ridimensionati non possiamo più occuparci di tutto. Occorre concentrarsi sul necessario e ritirarsi man mano dal resto, dando più spazio all’iniziativa privata, non solo nel mondo economico ma anche nella cultura e nella società civile”. Di sicuro Theiner e Pichler Rolle approverebbero [link].
Almeno una cosa è possibile dirla. Proprio alla luce delle somiglianze e delle convergenze riscontrate, la lotta si annuncia particolarmente serrata. Chiunque la spunterà avrà un potere minore di quello avuto dal predecessore. E la sua stella brillerà per un tempo più breve.
Corriere dell’Alto Adige, 2 aprile 2013