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Stella Stellina, la notte s'avvicina

Creato il 25 novembre 2010 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Stella Stellina, la notte s'avvicinaIn tre neo ministri, lei, Sandro Bondi e Maurizio Sacconi avevano ricevuto dal Nano² un preciso mandato. Maria Stella Gelmini avrebbe dovuto distruggere la Scuola pubblica comunista e di sinistra per far posto a quella privata, cattolica e revisionista. Sandro Bondi la Cultura comunista e di sinistra che, invece di prendere ad esempio la filosofia del “Bagaglino” era ancora asserragliata nei teatri, al cinema, nei musei e nei siti archeologici. Maurizio Sacconi lo Statuto dei Lavoratori comunista e di sinistra perché anti industriale e perché troppo allineato con gli operai che sono solo nani da giardino. Dobbiamo dire che l’attivismo demolitorio dei tre pessimi soggetti di cui sopra, è andato avanti senza grossi intoppi. Qualche schermaglia procedurale, qualche piccolo incidente di percorso ma alla fine la scuola è ridotta allo stremo, la cultura completamente incerottata e i lavoratori saranno gli unici responsabili dei loro infortuni e della loro morte: suicidi anche loro come Stefano Cucchi. Per due anni i tre statisti hanno fatto il bello e il cattivo tempo. Maria Stella Gelmini ha quintuplicato i finanziamenti alla scuola cattolica scippando quella pubblica perfino della carta igienica, Bondi sistemato parenti e parenti acquisiti un po’ dappertutto a fare un cazzo, e Sacconi ha fatto guadagnare alle industrie farmaceutiche un fottio di soldi con l’inutile vaccino anti-aviaria (il direttore di Farmindustria, la dottoressa Enrica Giorgetti, per puro caso è la consorte del ministro). Poi, ad un certo punto, qualcuno s’è incazzato. Il cinema, il teatro, la musica, l’opera e il balletto hanno cominciato a protestare sonoramente fino allo sciopero totale del mondo dello spettacolo; la Fiom ha iniziato a scassare le balle come non accadeva in questo paese (anche a causa del sindacato-valeriana messo a punto dalla Cisl e dalla Uil) da una ventina d’anni e il mondo della scuola ha iniziato a dar fuori di testa. Così ieri è accaduto che universitari e studenti delle scuole superiori si siano ritrovati insieme per dire alla ministra Gelmini (quella rimasta incinta senza essere sposata dicono per colpa dello Spirito Santo), che il suo ddl fa schifo. Gli studenti, si sa, sono giovani, esuberanti, poco inclini alle giustificazioni e ancora meno alle mistificazioni per cui sono entrati a Palazzo Madama e, memori di quanto accaduto a Milano 42 anni fa, hanno iniziato a lanciare uova incuranti del loro attuale prezzo di mercato. Il risultato è stato l’ennesimo pestaggio da parte delle forze dell’ordine alle quali hanno evidentemente spiegato che i nemici dello Stato sono le suore del G8 di Genova, gli operai di Termini Imerese e di Amalfi, i terremotati dell’Aquila, le mamme preoccupate di Terzigno, i pensionati del Dal Molin di Vicenza e i franati siciliani di San Fratello. Come si evince dall’elenco, nessuno dei soggetti è depositario di conti all’estero, proprietario di società off-shore, giornali, catene di ristorazione e, soprattutto, nessuno di loro può permettersi una mignotta da 5000 euro a botta tantomeno le suore un gigolò. Ieri a Roma sono stati presi di mira i tetti degli edifici. Come gli operai, come gli extracomunitari sulla grù, come i cassintegrati dell’Asinara, i ricercatori universitari hanno compiuto il gesto estremo di prendere possesso di un luogo fisico quanto più vicino al cielo, posto delegato a compiere miracoli, per dire a quelli sulla terra che la situazione è insostenibile e che questo governo è solo una banda di musicisti taroccati. In poche parole è esplosa la rabbia, quella che ha fatto dire ai giovani manifestanti che se fra oggi e domani il ddl della Gelmini dovesse essere trasformato in legge, occuperanno tutte le sedi universitarie. Preso atto della gravità della situazione in cui versa un’Italia in piena sindrome pre-Irlanda, lo statista Pierfy Casini si è offerto di dare una mano a Silvio: “Hai bisogno di me”, ha detto a Berlusconi, omettendo ovviamente che anche i suoi hanno bisogno del Capo per sanare la crisi di astinenza da potere nella quale sono precipitati. Berlusconi ha fatto spallucce e, come chi è convinto che la Santanchè abbia portato a termine il mercato delle vacche parlamentari, ha detto al basito Pierfy: “Dammi l’appoggio esterno”. Non solo, sempre più tronfio e sicuro di sé ha mandato a dire a Fini di “fare un passo indietro”. Comanda lui, punto. E mentre i giornali francesi si stanno chiedendo se Berlusconi abbia dato del matto o meno a Sarkò e per quali ragioni, quelli bulgari stanno indagando sulla loro connazionale cineasta vincitrice del festival di Venezia. Il dubbio è venuto quando leggendo il palmares della Mostra Cinematografica si sono accorti che il nome di Michelle Bonev non figurava da nessuna parte, eppure una folta delegazione di politici bulgari era stata ospitata a Venezia (hotel a 5 stelle gratis per 32 persone) e aveva assistito alla più fasulla cerimonia di premiazione che si sia mai svolta da quelle parti. Naturalmente ha pagato Bondi e Michelle è un’amica di Silvio e nipote di Boiko Borisov

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