Io sono nata polemica e in quanto tale amo la polemica: adoro munirmi di pop corn e divano e assistere a scaramucce varie sul web e non, purché non si tratti di politica, ovvio. Eppure certe polemiche non le capisco neanch'io, o meglio, non riesco a comprendere tutto il fervore che ci si mette.
Il mondo del web, e in particolare delle foodblogger, è anch'esso vitalizzato di tanto in tanto con grandiosi battibecchi che portano con sè ondate di post indignati, con accuse più o meno velate, riflessioni più o meno razionali ecc.. C'è stata quella sulla margarina, quella sulle presunte "uniche blogger leggibili" del web, quella sulle foto false e chissà quante altre che mi sono fortunatamente persa.
Ora tocca alla stagionalità: qualcosa di rosso ha attaccato e nel giro di poche ore si è scatenata la guerra, fra le intransigenti che vanno avanti di solo cavolo tutto l'inverno a costo di metterlo nel latte con i cereali e le blogger che invece rivendicano il diritto di usare le fragole sul panettone.
In tutto questo giuro che mi è venuto da ridere in maniera incredibile, non tanto per l'argomento, che è pure molto importante ma per le reazioni che si sono scatenate. Gente che si è sentita presa in causa in prima persona, senza mai essere stata nominata, che è rimasta offesa, scandalizzata, attaccata dal quel post, che pur con toni accesi, ha semplicemente espresso un punto di vista.
Ora, sicuramente anche il mio post verrà visto come un attacco personale a chi ha, appunto, reagito in questo modo al post, ma io vorrei solo fare un appello: sciallatevi tutti! Relax! Take it easy! Hakuna Matata!
Tutte le volte che vado a leggere le descrizioni dei vari blog, scopro che il motivo che ha spinto l'autore ad aprirlo era la passione per la cucina, la volontà di condividere le proprie ricette, il desiderio di prendersi un angolino tutto per sè per rilassarsi. A volte sembra invece che i blog siano diventati solo un modo per essere più bravi degli altri, avere più lettori degli altri ecc. ecc.. E difatti poi si leggono di continuo frasi del tipo "eh beh, ma quella è stata invitata al tal evento perché ha conoscenze, mica perché è brava", "ma hai visto che venduta quella?", "ma chi si crede di essere quell'altra?" e via dicendo.
No, cioè, ma non vi stressa vivere le cose così? Sono blog, non siamo chef, è un hobby: quindi per favore godetevelo e non state a farvi il sangue amaro su classifiche, invidie ecc. perché ci sono già abbastanza problemi nella vita vera.Detto questo però, vi invito anche a liberarvi da un po' di quell'ipocrisia che vedo spesso sia in giro che su internet. E' pieno di gente che sostiene di basare la propria vita sul "vivi e lascia vivere", "non giudicare" ecc..
Ecco, per favore, siamo onesti: tutti giudichiamo, ogni giorno, ogni ora. Tutte le volte che ci formiamo un'opinione su qualcosa, noi stiamo giudicando quella cosa. Sarà capitato a tutti di passare in un blog, vedere una ricetta e pensare "oddio, non lo mangerei mai", "ma veramente, tu blogger, usi la sottiletta??" ecc. ecc.. Su, lo sappiamo tutti.Allora perché quando qualcuno osa esplicitare questi pensieri subito si scatena l'inferno? Perché se decido di scrivere sul mio blog che non mi piace la carota artica e trovo scorretto rubarla agli eschimesi quando noi siamo pieni di peperoni italiani, chi mangia la carota artica deve sentirsi colpito nel profondo? Queste stesse persone probabilmente troveranno idiota chi si fa problemi per la carota artica e via dicendo.
Perché non si può mantenere la discussione sull'azione e non la persona? E perché dobbiamo per forza vivere in questo dilagante buonismo, in cui nulla si può dire di un'altra blogger, perché subito scatta il meccanismo del "è invidiosa", "eh ma lei usa quell'altro ingrediente là" ecc..
Non potremmo semplicemente prendere in considerazione un'idea diversa dalla nostra, analizzarne le ragioni, vedere se siamo d'accordo e altrimenti tenerci la nostra idea? O magari trovare dei punti in comune e altri no?
Per la cronaca, io cerco di seguire il più possibile la stagionalità ma ammetto che su alcune cose tendo a transigere: vedi spinaci e piselli surgelati e lattuga in gennaio. Cerco di avere un'alimentazione più sana possibile, evitando prodotti confezionati e schifezze varie, ma sì vado al Mc Donald ogni tanto e caspita, come me lo godo! Non credo nel bio, ma quando posso scelgo il km zero, ma no, all'avocado non rinuncio.
Bene dopo, quest'interminabile pappardella, vi lascio una ricetta che è quasi più un'idea per dei dolcetti o cioccolatini, che dir si voglia, che potranno addolcire gli animi. Li farete in pochissimo e non potrete smettere di mangiarli!
Un ringraziamento speciale a Lucia che mi ha regalato il marzapane in questione!Ingredienti:
marzapane
cioccolato fondente al 70% di cacaociliegine, zuccherini ecc per decorare
Ho messo il marzapane fra due fogli di carta forno e l'ho steso con un mattarello. Con un tagliabiscotti piccolo ho ritagliato tante stelline di marzapane. Ho sciolto il cioccolato fondente nel microonde, quindi ci ho tuffato le stelline. Le ho messe su una gratella e le ho decorate con mezza ciliegina o le mie perline di zucchero e le ho lasciate ad asciugare.
I’m born polemic and as such I love polemic: I love taking pop corn and sofa and attend to skirmish on the web and not, as long as it has nothing to do with politics, obviously.The web, and in particulary the world of the foodbloggers, is occasionally revived by great squabbles too, which give life to indignat post, with more or less veiled accusations, more or less rational considerations etc.. There has been one about margarine, one about those supposed “unique readable bloggers” of the web, one about fake photos and who knows how many others, that I fortunately missed.
Now it’s the turn of periodicity: qualcosa di rosso attached and in a few hours the war raged, between the intransigent, who go on with nothing but cabbage all winter long, even at the cost to put in milk and cerelas and the bloggers, who, on teh other side, claim the right to put strawberries on panettone.In this situation I couldn’t resist to laugh, not just for the argument, which is important, but for the reactions that acted up. People who felt directly and personally involved, without having ever mentioned, who felt offended, scandalized, attacked by that post, which had simply expressed a point of view, although with a hard tone.
Now, surely also my post will be seen as a personal attack to people who react that way, but I would like only to do a call: relax! Take it easy! Hakuna matata!
Every time I read the descrptions of different blogs, I discover that the reason that brought the author to open the blog is the passion for cooking, the whish to share own recipes and to take a small personal corner to relax. Sometimes it seems that blogs became a way to be better than others, to have more readers than others etc.. Infact I continually read sentences like “ she was invited to that event because she has connections, not because she’s good”, “have you seen what a betrayer she is?”, “ Who does she think she is?” and so on.
No, I mean, isn’t it stressful to live like that? They are blogs, we are not chefs, it’s a hobby: therefore, please, enjoy it and don’t make yourself ill about ranks, envy etc, because there are enough problems in real life.
So, please, be honest: we all judge, every day, every hour. Every time we form an opinion on something, we are judging that thing. It has surely happend to you to pop in a blog, see a recipe and think “oh my god, I would never eat it”, “do you, blogger, really use processed cheese slices?” ect. Ect.. Come on, we all know it.
So why does hell unleash itself, when someone ventures to express these thoughts? Why people who eat polar carrot have to feel hurt inside, if I write on my blog that I don’t love polar carrot and that I find incorrect to steal it to Eskimos, seen that we are full of italian peppers? Maybe, these same people find that people who make worries about polar carrots are idiot, and so on.
Why can’t we keep the discussion on the action and not on the person? And why do we have to live in this widespread overly sympathetic ambient, where is forbidden to say anything on other bloggers, because it immediately springs into action the mechanism of “she’s evy”, “she uses that other ingredient” etc..
Couldn’t we simply take into account a different idea, analise it’s reasons, see if we comply and otherwise we hold our idea? Or maybe find common ideas or not?
For the record, I try to follow periodicity as much as I can, but I admit that I tend to yield on certain things: see frozen spinach and beans and lettucce in January. I try to have a healty nutrition, avoiding packed products and sleazes, but yes, sometimes I go to Mc Donald and oh god, how do I enjoy it! I don’t believe in organiz, but when I can, I choose 0km food, but no, I don’t renounce to avocado.
Well, after this endless speech, I leave you to the recipe, that is more an idea for sweetness, or chocolates, which will be able to make moods milder. You will make them in a small time and you’ll be not able to stop yourself from eating them!A particular thanks to Lucia, that gave me the marzipan!
Ingredients:
marzipan70%cococa bitter chocolateglazed cherries and sugars to decorate
I put the marzipan between two leaves of baking paper and rolled it with the rolling pin. I made many stars of marzipan with a cookies’ cutter. I melted the chocolate in a pan in the microwave, then I put the marzipan in it. I took the stars and put them on a grill and decorate them with a glazed cherry or my sugar pearls. I left them to cool.