Il massacro dei 50mila bambini canadesi, avvenuto con sistematica crudeltà e ripetuto uso di torture fra il ’22 e l’84, non è tra gli orrori più noti nella storia dell’umanità. Non se ne parla molto: è coinvolto direttamente il Vaticano, il Papa stesso, il Governo canadese, la Regina d’Inghilterra, diversi funzionari. Oltre sessant’anni di violenze inaudite, descritte nel testo riportato qui sotto. Ora c’è un mandato d’arresto internazionale. Il genocidio è compiuto. La tragedia consumata.
La gravità di questo massacro perpetrato e compiuto metodicamente, con ferocia orribile e giustificato da bolle pontificali e poi tenuto nascosto o minimizzato fa tremare chiunque abbia un cuore umano.
Non smetteremo di seguire questa folle storia d’orrore. Il filmato mostra immagini terribili.
Seguono l’articolo del Manifesto (2010) e l’intervento di oggi di Francesco Zanardi, segretario ligure di Democrazia Atea. Se Joseph Ratzinger voleva veramente ripulire la Chiesa cattolica da orrori com questo si possono capire meglio ora le sue parole. Ma la pulizia non dipende da un uomo solo per quanto potente. Ci troviamo forse a una svolta della storia dell’umanità: in cui i poteri secolari consolidati possono essere messi in discussione, grazie alla circolazione delle informazioni tramite Internet.
Lo stesso Zanardi ha dichiarato che la Chiesa stessa, pur cercando di tacitare le peggiori notizie, non ci è riuscita grazie al Web. La libertà d’informazion è in grave crisi proprio perché, tra l’altro, ha a disposizione strumenti mai così forti e rapidi.
http://paginecorsare.myblog.it/archive/2010/04/14/genocidio-cattolico-dei-nativi-americani-in-canada-3.html
Abusi sessuali, sterilizzazioni di massa, decine di migliaia di bambini morti nelle scuole cattoliche del Canada dal 1922 al 1984. Un caso che sta per arrivare a Roma di Marco Cinque “il manifesto“, 4 aprile 2010
IL MENÙ DELLE TORTURE Dai capelli strappati alle bastonature, dall’isolamento all’acqua ghiacciata
Decine e decine di sopravvissuti provenienti da dieci diverse scuole residenziali degli stati canadesi della British Columbia e dell’Ontario hanno descritto, tutti sotto giuramento, le seguenti torture, inflitte fra il 1922 ed il 1994, a loro stessi e ad altri bambini, alcuni di solo cinque anni di età:
• stringere fili e lenze da pesca attorno al pene dei bambini; • inserire aghi nelle loro mani, guance, lingue, orecchie e pene; • tenerli sospesi sopra tombe aperte minacciando di seppellirli vivi; • costringerli a mangiare cibo pieno di vermi o rigurgitato; • dire loro che i genitori erano morti o che stavano per essere uccisi; • denudarli di fronte alla scolaresca riunita e umiliarli verbalmente o sessualmente; • costringerli a stare eretti per oltre 12 ore di seguito sino a quando non crollavano; • immergerli nell’acqua ghiacciata; • costringerli a dormire all’aperto durante l’inverno; • strappare loro i capelli dalla testa; • sbattere ripetutamente le loro teste contro superfici in muratura o in legno; • colpirli quotidianamente senza preavviso tramite fruste, bastoni, finimenti da cavallo, cinghie metalliche decorate, stecche da biliardo e tubi di ferro; • estrarre loro i denti senza analgesici; • rinchiuderli per giorni in stanzini non ventilati senza acqua né cibo; • somministrare loro regolarmente scosse elettriche alla testa, ai genitali e agli arti.
IL CASO CANADESE Dal consiglio delle tribù sette domande al Vaticano Le richieste rivolte al Papa Ratzinger e ai vertici vaticani da dodici anziani del Consiglio che rappresentano le nazioni Cree, Squamish, Halda e Metis
1. Identificare il posto dove sono sepolti i bambini morti in queste scuole cattoliche, e ordinare che i loro resti vengano restituiti ai loro familiari per una degna sepoltura.
2. Identificare e consegnare le persone responsabili per queste morti.
3. Divulgare tutte le prove riguardanti questi decessi e i crimini commessi nelle scuole residenziali, consentendo il pubblico accesso agli archivi del Vaticano ed altri registri delle altre Chiese coinvolte.
4. Revocare le bolle pontificie “Romanus Pontifex” (1455) e “Inter Catera” (1943), e tutte le altre leggi che sanzionarono la conquista e la distruzione dei popoli indigeni non-cristiani nel Nuovo Mondo.
5. Revocare la politica del Vaticano, in parte formulata dall’attuale Papa, che richiede che vescovi e preti tengano segrete le prove degli abusi subiti da bambini indigeni nelle loro chiese invitando le vittime al silenzio.
6. Venire in Canada di persona per visitare i quartieri più poveri, dove abitano i sopravvissuti delle scuole residenziali, e chiedere perdono a queste persone per il genocidio e per la politica messa in atto dalla sua Chiesa nei loro confronti, e giurare pubblicamente che tali azioni e politiche non si ripeteranno mai più.
7. Presentarsi davanti al Tribunale Internazionale sui Crimini di Guerra e sul Genocidio in Canada per rispondere alle accuse che lui e la sua chiesa siano responsabili per la distruzione e la morte di milioni di Nativi Americani.
Hidden from History: The Canadian Holocaust The Untold Story of the Genocide of Aboriginal Peoples by Church and State in Canada
VEDI: canadiangenocide.nativeweb.org hiddenfromhistory.org nativiamericani.it hunkapi.com associazioneilcerchio.it
http://www.francescozanardi.org/2013/02/spiccato-un-mandato-darresto-europeo.html
Abbiamo seguito da molto tempo su queste pagine la vicenda del processo in corso da parte del Tribunale Internazionale Common Law nei confronti di vari esponenti di punta della Chiesa di Roma oltre che del Governatore supremo della Chiesa Anglicana, la regina Elisabetta II, in quanto implicati nel massacro di 50.000 bambini avvenuto a partire dagli anni 70 in Canada. Questa tristissima, orribile vicenda è comprovata da una rilevante mole di prove documentali di ogni genere. Il promotore dell’iniziativa giudiziaria, il Rev. Kevin Annett, ha più volte in video aggiornato sulle fasi del processo, che abbiamo regolarmente documentato. L’annuncio della chiusura del procedimento è stato dato il 30 gennaio 2013, come si può rilevare a questo link. In seguito è iniziata la fase esecutiva, con le procedure di notifica agli interessati. Comunque possa essere giudicata dal pubblico la rilevanza giuridica dell’evento, così come descritto dal comunicato di seguito riportato, è ovvio prevedere che questa vicenda non mancherà di produrre clamorosi colpi di scena. Naturalmente i più conformisti tra i fedeli storceranno il naso, poi minimizzeranno, poi rigetteranno il tutto. Ma chi come noi ha seguito la cosa e immagina le conseguenze sul piano del diritto sa che questa vicenda diverrà comunque uno spartiacque storico. La nostra posizione in merito, come quella di chiunque intenda partecipare costruttivamente a questa delicatissima fase evolutiva dell’umanità, è di aspettarsi, senza pregiudizi quanto senza preclusioni, che per il bene di tutti la verità emerga, affinché su di essa possa edificarsi quel futuro migliore che tutti desideriamo. Una nota di curiosità relativa alla data di esecuzione del Lien (sequestro conservativo) sui beni della chiesa: 31 marzo 2013. Essa corrisponde nel calendario maya (da molti accantonato dopo il 21 dicembre scorso, ma ancora perfettamente in funzione) al 13 Ahau, la fine dell’Era del 5° Sole, ossia la fine energetica del dominio (che da lì in poi si tradurrà nella pratica), come spiega lo studioso dei Maya Marco Fardin in questo suo meticoloso quanto illuminante articolo. Joseph Ratzinger è stato costretto ad annunciare le sue dimissioni senza precedenti storici (o quasi…, n.d.t.)dalla carica di Papa a causa di un’imminente azione del Governo europeo, che ha spiccato un mandato di arresto contro Ratzinger e, entro Pasqua, emetterà un lien commerciale pubblico (una sorta di garanzia ipotecaria, n.d.t.) sopra le proprietà del Vaticano. L’Ufficio centrale dell’ITCCS – International Tribunal into Crimes of Church and State di Bruxelles è stato costretto, dall’improvvisa abdicazione di Benedetto XVI, a rivelare i dettagli seguenti: 1. Venerdì 1 febbraio 2013, sulla base delle prove fornite dalla nostra affiliata Corte di Giustizia Common Law (itccs.org), il nostro ufficio ha concluso un accordo con i rappresentanti di una non specificata nazione europea e dei suoi giudici, a garanzia di un mandato di arresto contro Joseph Ratzinger, alias Papa Benedetto XVI, per crimini contro l’umanità ed associazione a deliquere. 2. Questo mandato d’arresto sarà consegnato all’ufficio della Santa Sede di Roma il giorno venerdì 15 febbraio 2013. La suddetta nazione ha concesso il permesso di trattenere Ratzinger, come criminale sospettato, all’interno del territorio sovrano della Città del Vaticano. 3. Lunedì 4 febbraio 2013, detta nazione ha consegnato una nota diplomatica nelle mani del Segretario di Stato Vaticano, Card. Tarcisio Bertone, informandolo dell’imminente mandato di arresto e invitando il suo ufficio a farlo rispettare. Nè il card. Bertone nè il suo ufficio hanno fornito alcun riscontro immediato a questa nota, tuttavia, solo sei giorni più tardi, papa Benedetto si è dimesso. 4. L’accordo tra il nostro Tribunale e i tribunali della nazione in parola comprende, come seconda disposizione, quella di emettere un lien commerciale sopra le proprietà e le ricchezze della Chiesa Cattolica Romana con effetto a partire dalla domenica di Pasqua, 31 marzo 2013. Questo lien sarà accompagnato a livello globale dalla pubblica Campagna Pasquale di Rivendicazione (“Easter Reclamation Campaign”, n.d.t.), in base alla quale le proprietà della Chiesa Cattolica saranno occupate e rivendicate dai cittadini come beni pubblici ed incamerate ai sensi del Diritto Internazionale e dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale. 5. È decisione del nostro Tribunale e del governo della nazione in parola, quella di procedere all’arresto di Joseph Ratzinger e alla sua rimozione dall’incarico di Pontefice Romano, con l’accusa di crimini contro l’umanità e associazione a delinquere. 6. È altresi nostra nuova decisione quella di procedere come previsto anche all’incriminazione e all’arresto del pontefice successore di Joseph Ratzinger, secondo le stesse accuse, e di imporre il lien commerciale e laCampagna Pasquale di Rivendicazione contro la Chiesa cattolica romana. In chiusura, il nostro Tribunale riconosce che, a causa della complicità di Papa Benedetto XVI nelle attività criminali della Banca Vaticana IOR, quest’ultimo è stato persuaso alle dimissioni dai più alti funzionari del Vaticano. Secondo le nostre fonti, è stato il Segretario di Stato Tarcisio Bertone a costringere Joseph Ratzinger a rimettere immediatamente il suo incarico, in risposta diretta alla nota diplomatica relativa al mandato d’arresto a lui notificata il 4 febbraio 2013 da parte del governo della suddetta nazione. Facciamo appello a tutti i cittadini e ai governi affinchè supportino i nostri sforzi per demolire legalmente e direttamente la corporation Vaticana ed arrestare i principali ufficiali e membri del clero complici in crimini contro l’umanità e nella cospirazione criminale in corso per proteggere ed insabbiare la tortura e il traffico di bambini. Questa settimana, il nostro ufficiò pubblicherà ulteriori bollettini di aggiornamento sugli eventi dellaCampagna Pasquale di Rivendicazione.
ITCCS – Ufficio Centrale di BruxellesBollettino pubblicato il 13 febbraio 2013 ore 12:00 GMT (ore 13:00 italiane) Fonte IconiconPost Pubblicato da Francesco Zanardi a mercoledì, febbraio 13, 2013