Tra le mille cose di cui mi interesso, e che stuzzicano la mia curiosità, c’è anche la storia della moda e del costume. Perciò ho deciso di condividere questa mia passione con voi, realizzando questa rubrica, chiamata ,appunto, Stilisti della domenica. Ogni domenica parlerò di uno stilista diverso, percorrendo l’intera storia (o quasi) dell’alta moda.
Il nostro ospite di oggi è Charles Frederick Worth, che si può considerare l’inventore dell’alta moda.
ritratto di Charles Frederick Worth
Nasce in Inghilterra nel 1825, e lavora come commesso fin dai 12 anni. A vent’anni si trasferisce a Parigi, dove inizialmente lavora da Gagelin e Opigez, che vendono scialli e oggetti di moda; dopo pochi mesi sposa Marie Vernet, una donna molto bella, per la quale Charles inizierà a disegnare degli abiti che Gagelin e Opigez venderanno con molto piacere ( e profitto). Nel 1853, anno del matrimonio tra Napoleone III e l’imperatrice Eugenia, la maison Gagelin è incaricata di realizzarne il corredo questo gli procura fama internazionale e la possibilità di partecipare alle Esposizioni Universali di Parigi e Londra, dove si presenta con un abito tutto suo, ispirato all’antichità classica.
La principessa Eugenia
Nel 1857 apre la propria attività, contando sulla collaborazione della moglie che lo aiuta ad ottenere una commissione per la principessa Pauline de Metternich, moglie dell’ambasciatore prussiano a Parigi; conquistando la principessa con i suoi abiti, riesce a farsi presentare alla principessa Eugenia.
Nel 1859 diventa il sarto di corte ufficiale , specializzato in abiti da sera e da ballo, ed è lui a modificare la linea femminile, fino a quel momento molto larga per l’uso della crinolina; Worth riduce l’ampiezza sul davanti, facendo scendere la gonna piatta sulle gambe, e impone la tournure, una sorta di “cuscinetto” sul didietro che andò di moda, con pochi cambiamenti, fino alla fine del secolo. Altra grande innovazione di Worth fu l’abito Princesse: deve il suo nome alle principesse della corte di Eugenia, che indossavano questi abiti dalle lunghe maniche. La novità principale di questo abito è che è cucito in un unico pezzo, con il punto vita che non è segnato da cuciture ma da pinces verticali che fanno aderire l’abito alla cintura e metteno in risalto il busto e i fianchi.
Tournure (solo la parte a righe verticali)
Abito Princesse
Ho scritto inizialmente che Worth è considerabile il padre dell’alta moda; questo perchè è lui a introdurre le stagioni nella moda, e diffonde i suoi cartamodelli ( i disegni dei suoi abiti) a livello internazionale, in modo da non cedere alle imitazioni. Con Worth abbiamo il passaggio dal sarto umile, che lavora in funzione dei gusti e dei capricci della sua cliente, allo stilista che comanda e detta legge sugli abiti, tenendo conto soltanto dei capricci della moda. Ed è sempre lui il primo a organizzare delle sfilate nel suo atelier, ed è lui che sceglie i colori e le forme per gli abiti delle clienti. Divenne il fornitore delle principali corti europee, e contribuì, in questo modo, alla creazione di un mondo , che , con leggere modifiche, dura ancora oggi.
La principessa ritratta in questo quadro è Sissi, personaggio che non ha bisogno di presentazioni. L'abito è di Worth, ed è realizzato in tulle doppiato, in modo tale da dare un idea di leggerezza e conferisce un aspetto etereo alla donna che lo indossa.
un abito da sera
il ricamo dell''abito a sinistra è influenzato dai disegni giapponesi, infatti, il ricamo presenta un esempio rarissimo in occidente di decorazione in orizzontale rispetto a quella abitualmente in uso verticale
un cartamodello della collezione di Worth
Da notare l'enorme differenza tra quest'abito (in due pezzi) e gli abiti da sera qui sopra.
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