Stilisti della domenica: Paul Poiret
Buona domenica sera a tutti! Oggi è stato il compleanno del papà di ele, che compie ben 61 anni! Auguri papi!
Passando invece all’argomento di questa sera, vi presento uno dei nostri ospiti più importanti: Paul Poiret.
1879-1944
Il nostro amico Paul nasce e muore a Parigi, e viene definito il Picasso della moda per l’importanza delle sue innovazioni. Vi ricordo, per chi si fosse perso le precedenti puntate, che noi lo avevamo già incontrato , come lavorante da Jacques Doucet e da Worth,ma la modernità dei suoi abiti era tale da renderlo un incompreso agli occhi della clientela tradizionalista worthiana; così, nel 1903, fonda la propria casa di moda, e dimostra fin da subito un forte istinto per il marketing. Infatti, fu il primo stilista a pubblicare i propri bozzetti a scopo promozionale, e ad organizzare defilè itineranti in giro per l’europa, allo scopo di far conoscere il più possibile i suoi lavori.
Abito da sera, 1914
Tempo fa, vedendo lo sceneggiato della rai su Coco Chanel (orribile, tra l’altro) ricordo di essere inorridita per come ve niva rappresentato Poiret: un eunoco che faceva indossare alle donne degli enormi paralumi. Niente di più falso, e, oltretutto, si sorvolava sulle grandi innovazioni portate da lui alla storia della moda: l’abbandono definitivo del corsetto, ad esempio la liberazione delle donne dal corpetto ( è lui e non Coco il primo ad iniziare lo svecchiamento della moda), lo sviluppo di un approccio alla sartoria centrato sul drappeggio,l’uso di gonne assimetriche e di pantaloni e tuniche alla turca, e, sopratutto, sull’idea di base di abito come rettangolo.
modelle di una sfilata organizzata da Paul Poiret
Il nostro amico Paul, inoltre, sposta il punto vita direttamente sotto il seno, come nel periodo del direttorio; cambia anche la tavolozza dei colori nei tessuti, da pallidi a brillanti e introduce stampati innovativi, disegnati dai suoi amici artisti. Molto scalpore provocherà la sua jupe-entravée , una gonna stretta alla caviglia che costringe molto il passo.
Purtroppo, con l’avvento della Prima guerra mondiale, Paul è obbligato a chiudere la maison, ed occuparsi di divise per i soldati; alla fine della guerra la sua attività è in crisi, e, pur riaprendo la maison nel 1919, non riuscirà a stare al passo con le nuove linee di Chanel e Patou. Nel 1926, dovrà svendere la sua attività, e morirà nel 1944 in miseria.
(Fonti: www.wikipedia.it; www.storiadeglistilisti.com )
Spero che tutto ciò sia di vostro gradimento, buonanotte a tutti, e appuntamento al prossimo post!
ele
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