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Still Amsterdam

Da Marlenetrn
Questa oltre ad essere la città delle biciclette è la città dei musei. C'è un museo per qualsiasi cosa, per le barche, per la musica, per i gatti, per gli ebrei, di storia, di scianze e tecnologia, della fotografia, del teatro, in pratica tu pensi ad una cosa e ad Amsterdam ci trovi un museo fatto su misura. Ce sono tipo 60. E ognuno ha la sua bella fila da sopportare. Per tenere salva la testa e sopratutto buono il Socio ho scremato il più possibile. Van Gogh, Anna Frank, Fotografia e l'Orto Botanico.  
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Nel Quartiere jordaan invece è un salto negli anni 50' ci sono tanti negozi, che fanno la parte dei musei, che con la scusa di vendere oggetti vintage abbinati ad altri di modernariato, si sono strasformati in dei veri e propri centri monotematici, anche qui per ogni cosa. In pratica camminando in questo quartiere di imbatti nel negozio/museo di occhiali, che ne ha per tutti i gusti e per tutte le tasche, nonché di tutte le forme. Il negozio di solo bottoni, centinaia e centinai di bottoni e lo stesso vale per le lampade, i dentifrici, la carta o le candele, pensa a qualcosa e qui oltre al museo ci trovi anche un negozio specializzato.
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Ma se c'è una cosa che davvero ho imparato ad amare di questo posto, che probabilmente mi mancherà da subito appena tornata a casa, sono le biciclette. Davvero, forse voi non immaginate, ma qui tutto gira su due ruote. Ho visto giovani mamme sfrecciare in bici con neonati piccolissimi nel marsupio. nonne, bambini e ragazzi. Corsie preferenziali per le biciclette ovunque, nonché biciclette di tutte le forme e i tipi. L'ultima in fatto di tendenza ciclistica per questo a/i 2011 prevede l'uso della classica "cassetta della frutta" al posto del cestino. Non potevo crederci, ma ho visto, cassette che da noi non costerebbero più di 2/3 euro, vendute a 35euro.
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Appena torno a casa probabilmente mi sfonderò di pasta. Qui non si mangia pasta, spaghetti cinesi si, pasta no. Almeno che non vai un ristorante italiano, ma non so fino a che punto conviene. Sono tre giorni tre che mangiamo hamburger, a pranzo e cena, in alternativa salmone, in tutte le salse, sopratutto quella all'aglio che te la propinano ovunque. Ovviamente anche patatine fritte, che qui si vendono come l'acqua in piccoli chioschi per strada, avvolte in coni di carta. Come dire, tutta salute, tanto poi ti fai una bella pedalata e via.
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Sulle bevande poi la scelta è vasta. Il succo di frutta va alla grande, il più buono è il looza, ma qui bevono oltremodo Thè bollente a tute le ore, anche a pranzo sul panino e sopratutto nei coffee shop e birra.
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Questa sarà l'ultima sera qui ad Amsterdam, domani mattina il rientro. Non so se tornerò mai più in questo posto, di certo mi ha fatto piacere visitarlo. è una città relativamente piccola, sono bastati tre giorni per visitarla in buona parte e sicuramente mi ha lasciato tanti spunti di riflessione su cui riflettere.
Qui tutto è pensato a livello internazionale, anche l'inglese predomina sull'olandese, tutti al disopra dei 6anni di età parlano perfettamente inglese, e voi sapete gli unici cartelli italiani dove li abbiamo trovati? Nei coffee shop e dicevano "area video sorvegliata" oppure su certi ristoranti "madonna" "maria" "porto fino" come a dire italia: rubano e cercano sempre di fregarti ma in compenso sanno cucinare bene.
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Nonostante tutto più visito il mondo e più amo il mio paese, politica a parte.
Song: Bryan Adams - Summer of 69

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