Diciotto paia di scarpe per diciotto anni di vita, tutte uguali, solo diverse in successione di grandezza. Sono di India Stoker nel tentativo di darle quel tocco british che le manca del tutto, la giovane donna è un'anima palesemnete dark. Quel giorno muore anche suo padre. Poi tutto comincia ad assumere le tinte del giallo: uova piccanti preparate nel giorno del funerale, il giallo del nastro della scatola di scarpe, il giallo dell'ombrello che un misterioso zio giunto dal nulla offre a India per ripararla dalla pioggia. Manieristico, fatto di dettagli, come il ragno che sale sulla gamba di India. Perchè il male è un destino ineludibile, della natura e la protagonista lo sa: "Io sono questa. Così come il fiore che non può scegliere il suo colore, noi non siamo responsabili per quello che siamo diventati". India comprende e accetta la sua zona d'ombra e quando si rende conto di quanto sta succedendo, piuttosto che ostacolare i progetti dello zio, criminale dallo sguardo penetrante, comincerà a sentirsene sempre più attratta, anche quando verranno alla luce alcuni tremendi segreti di famiglia. Episodio che fa trapelare i punti di contatto tra zio e nipote è la sensualissima sequenza del pianoforte suonato a quattro mani, culminata nell’omicidio ed esasperata nella masturbazione sotto la doccia che apre un sottotesto sessuale. La vedova Eve (Nicole Kidman) appare fin dal primo momento come una donna emotivamente instabile, il cui rapporto col defunto marito era ormai inesistente, come del resto appare effimero e infantile anche il rapporto con la figlia India, tanto che apparirà naturale il menage a trois apparente che si viene a creare. Leggere e vaporose le gonne e camicette di India,la sua sensualità traspira da ogni scena: tensione erotica e orgasmica che cerca di esplodere in ogni istante. Zio e nipote sembrano fatti l'uno per l'altra, tanto che la pulsione dell'incesto viene tesa come un arco che non si decide a scoccare la freccia. India è una predatrice, ammaestrata fin da piccola: Richard Stoker non praticava quell'hobby per se stesso o per i trofei che adornano il suo studio di ricco architetto, ma lo faceva per lei, per sua figlia.
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Diciotto paia di scarpe per diciotto anni di vita, tutte uguali, solo diverse in successione di grandezza. Sono di India Stoker nel tentativo di darle quel tocco british che le manca del tutto, la giovane donna è un'anima palesemnete dark. Quel giorno muore anche suo padre. Poi tutto comincia ad assumere le tinte del giallo: uova piccanti preparate nel giorno del funerale, il giallo del nastro della scatola di scarpe, il giallo dell'ombrello che un misterioso zio giunto dal nulla offre a India per ripararla dalla pioggia. Manieristico, fatto di dettagli, come il ragno che sale sulla gamba di India. Perchè il male è un destino ineludibile, della natura e la protagonista lo sa: "Io sono questa. Così come il fiore che non può scegliere il suo colore, noi non siamo responsabili per quello che siamo diventati". India comprende e accetta la sua zona d'ombra e quando si rende conto di quanto sta succedendo, piuttosto che ostacolare i progetti dello zio, criminale dallo sguardo penetrante, comincerà a sentirsene sempre più attratta, anche quando verranno alla luce alcuni tremendi segreti di famiglia. Episodio che fa trapelare i punti di contatto tra zio e nipote è la sensualissima sequenza del pianoforte suonato a quattro mani, culminata nell’omicidio ed esasperata nella masturbazione sotto la doccia che apre un sottotesto sessuale. La vedova Eve (Nicole Kidman) appare fin dal primo momento come una donna emotivamente instabile, il cui rapporto col defunto marito era ormai inesistente, come del resto appare effimero e infantile anche il rapporto con la figlia India, tanto che apparirà naturale il menage a trois apparente che si viene a creare. Leggere e vaporose le gonne e camicette di India,la sua sensualità traspira da ogni scena: tensione erotica e orgasmica che cerca di esplodere in ogni istante. Zio e nipote sembrano fatti l'uno per l'altra, tanto che la pulsione dell'incesto viene tesa come un arco che non si decide a scoccare la freccia. India è una predatrice, ammaestrata fin da piccola: Richard Stoker non praticava quell'hobby per se stesso o per i trofei che adornano il suo studio di ricco architetto, ma lo faceva per lei, per sua figlia.
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