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Stop ai libri di testo cartacei, la scuola si scopre digitale

Da Afrodite
Stop ai libri di testo cartacei nelle scuole di ogni ordine e grado. Lo stabilisce la circolare n. 18 del 9 febbraio diramata dal Ministero dell'Istruzione ai dirigenti scolastici.
"Le adozioni da effettuare nel presente anno scolastico 2012-2013 presentano una novità di assoluto rilievo - si legge nel testo della circolare presente sul sito del Ministero (http://www.istruzione.it/) - in quanto, come è noto i libri di testo dovranno essere redatti in forma mista (parte cartacea e parte in formato digitale) ovvero debbono essere interamente scaricabili da Internet. Pertanto per l'anno scolastico 2012-2013 non possono essere adottati né mantenuti in adozione testi scolastici esclusivamente cartacei".
Una bella rivoluzione per la nostra scuola pubblica, che si trova a dover fare i conti con arretratezze di vario genere, dall'inagibilità di molti edifici scolastici alla scarsità di mezzi e materiale talvolta anche di prima necessità come la carta igienica. Per non parlare di casi-limite come quello dell'Aquila dove, a tre anni dal tragico terremoto, di ricostruzione delle scuole proprio non si parla al punto che un gruppo di insegnanti ha pensato di rivolgersi a San Remo sperando in qualche briciola del sontuoso compenso di Celentano.
Non abbiamo dubbi che bambini e ragazzi non avranno difficoltà ad abituarsi ai libri di testo multimediali.
Ma le scuole sono dotate degli strumenti necessari? E gli insegnanti, tutti gli insegnanti, hanno la dimestichezza necessaria con le nuove tecnologie per poterli utilizzare?
Dopo aver navigato tra siti e blog dedicati alla professione docente la risposta alle due domande è, a voler essere proprio ottimisti, un "ni".
Della circolare non vi è traccia, né si affronta in alcun modo il tema dei libri in formato digitale.
I problemi più trattati sono quelli di ordine sindacale (tra l'altro è previsto uno sciopero della categoria per il prossimo 3 marzo). Ovviamente ci si occupa anche di didattica, ma la sensazione è di una grande disomogeneità con punte avanzate e situazioni invece ancora molto legate alla tradizione.
Sintomatico sembra il fatto che tra i siti più recenti ci sia quello di un gruppo di docenti e formatori, sotto la supervisione del professor Giuseppe Tacconi del Centro di Ricerca Educativa e Didattica della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Verona (http://www.storiedididattica.it), che ha dato vita al progetto "Storie di didattica" tutto incentrato sulla "narrazione". Attraverso la raccolta di storie e la loro rielaborazione il gruppo si propone di strutturare un'antologia, un repertorio di dispositivi didattici per arrivare a una raccolta di teorie didattiche.
L'uso della multimedialità appare quindi un punto di arrivo, sicuramente auspicabile, di un percorso ancora da inventare piuttosto che una fase di partenza.
Ci permettiamo di suggerire al neo-ministro Profumo di visitare il maggior numero di scuole possibile e di parlare con i relativi docenti, non limitandosi a visionare i dati che gli istituti invieranno per il progetto ministeriale online denominato "Scuola in chiaro".
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