Bastano poche, ma fin troppo agghiaccianti, statistiche.
Nel nostro pieno squilibrio di risorse, politiche e potenzialità l'80% delle ricchezze sono in mano ad un misero 20% dell'umanità intera.
Alla faccia di qualsiasi pandemia, nessuno cerca rimedio per 8 milioni di bambini che ogni anno muoiono rigorosamente sotto i 5 anni.
Si producono vaccini per pericolosissime influenze mentre si ignorano completamente quelle malattie banali e quei problemi di malnutrizione che, non considerati per tempo, producono orrende statistiche.
In mezzo a questi bilanci, per fortuna, esistono realtà capaci di promuovere consapevolezze e sensibilità utili.
In mezzo a questi morti diventati miseramente numeri, "Save The Children" costruisce un'operazione di importante mobilitazione e presa di coscienza.
Dare voce ad iniziative come queste è il minimo possibile.
Il report UNICEF, datato 22 settembre 2010, conferma sconvolgenti numeri.
Ogni giorno muoiono 220mila bambini, di cui un 70% nel primo anno di vita.
Esistono stati africani, arretratissimi ed eufemisticamente sottosviluppati, in cui un bambino su cinque non arriva alla fatidica soglia di 5 anni di vita.
La Nigeria ha la maglia nera per quanto riguarda la mortalità infantile: nel solo 2009, infatti, oltre 794mila bambini sotto i cinque anni sono deceduti.
Cause banali per effetti letali: potrebbe essere questo il "motto pubblicitario" per questa terribile campagna di morte.
Le ragioni di queste morti sono, infatti, per noi completamente prive di problemi.
Stando alle statistiche espresse dal report UNICEF, infatti, un terzo di queste sono collegabili esclusivamente alla denutrizione.
Altri dati sulla fame nel mondo sono targati FAO, aggiornati al 2008; secondo tale report il 41% delle morti sono neonatali, ossia raggiunte nei primi 30 giorni di vita.
Tra queste, un 21% avviene per patologie legate alle complicanze da parto, un 12% per malattie infettive , un altro 3% per patologie congenite e il restante 5% per generiche altre cause.
Il 14% appartengono alla categoria delle polmoniti e un'altro 14% alla categoria delle "malattia diarroiche" (ovvero tutta una serie di malattie da agenti patogeni - batteri, virus etc- del tratto gastro-intestinale che determinano diarrea e disidratazione).
L'8% è dovuto alla Malaria, il 3% ad incidenti (ferite, morsi di animali etc), il 2% all'AIDS e l'1% al morbillo.
Infine un 16% dovuto ad altre cause (comprese le guerre).
Di numeri come questi se ne parla e scrive, purtroppo, solo in occasioni mondialmente convenienti.
In tale contesto si inserisce la campagna "Every One", promossa come scritto sopra da Save The Children.
L'obiettivo minimo è quello di salvare, entro il 2015, circa 2,5 milioni di vite.
L'indifferenza è il più grave peccato mortale, cantava Jovanotti in una sua canzone qualche anno fa.
Di fronte all'emergenza, è possibile contribuire donando 2 euro con un sms al 45503; in alternativa si potranno donare 5 euro alle casse di Ovs Industry.
Tutto ciò sarà possibile fino al 7 novembre prossimo venturo.
In favore di questa campagna, Save The Children promuoverà programmi di salute e nutrizione in oltre 36 paesi in difficoltà.
Creare, con pochissimo, qualcosa di grande.
Sognare è forse ancora possibile.
Magazine Società
Bastano poche, ma fin troppo agghiaccianti, statistiche.
Nel nostro pieno squilibrio di risorse, politiche e potenzialità l'80% delle ricchezze sono in mano ad un misero 20% dell'umanità intera.
Alla faccia di qualsiasi pandemia, nessuno cerca rimedio per 8 milioni di bambini che ogni anno muoiono rigorosamente sotto i 5 anni.
Si producono vaccini per pericolosissime influenze mentre si ignorano completamente quelle malattie banali e quei problemi di malnutrizione che, non considerati per tempo, producono orrende statistiche.
In mezzo a questi bilanci, per fortuna, esistono realtà capaci di promuovere consapevolezze e sensibilità utili.
In mezzo a questi morti diventati miseramente numeri, "Save The Children" costruisce un'operazione di importante mobilitazione e presa di coscienza.
Dare voce ad iniziative come queste è il minimo possibile.
Il report UNICEF, datato 22 settembre 2010, conferma sconvolgenti numeri.
Ogni giorno muoiono 220mila bambini, di cui un 70% nel primo anno di vita.
Esistono stati africani, arretratissimi ed eufemisticamente sottosviluppati, in cui un bambino su cinque non arriva alla fatidica soglia di 5 anni di vita.
La Nigeria ha la maglia nera per quanto riguarda la mortalità infantile: nel solo 2009, infatti, oltre 794mila bambini sotto i cinque anni sono deceduti.
Cause banali per effetti letali: potrebbe essere questo il "motto pubblicitario" per questa terribile campagna di morte.
Le ragioni di queste morti sono, infatti, per noi completamente prive di problemi.
Stando alle statistiche espresse dal report UNICEF, infatti, un terzo di queste sono collegabili esclusivamente alla denutrizione.
Altri dati sulla fame nel mondo sono targati FAO, aggiornati al 2008; secondo tale report il 41% delle morti sono neonatali, ossia raggiunte nei primi 30 giorni di vita.
Tra queste, un 21% avviene per patologie legate alle complicanze da parto, un 12% per malattie infettive , un altro 3% per patologie congenite e il restante 5% per generiche altre cause.
Il 14% appartengono alla categoria delle polmoniti e un'altro 14% alla categoria delle "malattia diarroiche" (ovvero tutta una serie di malattie da agenti patogeni - batteri, virus etc- del tratto gastro-intestinale che determinano diarrea e disidratazione).
L'8% è dovuto alla Malaria, il 3% ad incidenti (ferite, morsi di animali etc), il 2% all'AIDS e l'1% al morbillo.
Infine un 16% dovuto ad altre cause (comprese le guerre).
Di numeri come questi se ne parla e scrive, purtroppo, solo in occasioni mondialmente convenienti.
In tale contesto si inserisce la campagna "Every One", promossa come scritto sopra da Save The Children.
L'obiettivo minimo è quello di salvare, entro il 2015, circa 2,5 milioni di vite.
L'indifferenza è il più grave peccato mortale, cantava Jovanotti in una sua canzone qualche anno fa.
Di fronte all'emergenza, è possibile contribuire donando 2 euro con un sms al 45503; in alternativa si potranno donare 5 euro alle casse di Ovs Industry.
Tutto ciò sarà possibile fino al 7 novembre prossimo venturo.
In favore di questa campagna, Save The Children promuoverà programmi di salute e nutrizione in oltre 36 paesi in difficoltà.
Creare, con pochissimo, qualcosa di grande.
Sognare è forse ancora possibile.
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