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Storia d’inverno – La recensione

Creato il 15 febbraio 2014 da Drkino

by · 15 febbraio 2014

Arrivato per San Valentino, “Storia d’inverno” è come un catalizzatore delle attenzioni di giovani innamorati, in cerca di uno specchio in cui riflettere la propria passione spensierata…

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C’è poi chi si reca lo stesso giorno al cinema in cerca di una storia con discrete premesse, un cast di tutto rispetto e la curiosità di scoprire come le (unanimemente riconosciute) abilità della penna di Goldsman possano apparire dietro una macchina da presa. Beh, se appartenete a quest’ultima descrizione lasciate perdere. L’opera prima dello sceneggiatore di A Beautiful Mind è quanto di più disastroso possa rappresentare un esordio registico. Ma un passo alla volta.

Lo script, estratto dal romanzo omonimo di Helprin, fonda le sue radici sul destino, entità gargantuesca che collega indiscriminatamente tutti gli esseri del creato. Ogni uomo ha un obiettivo da compiere in questa vita, prima di potersi accomiatare e di volare sulla propria stella. Il protagonista, Peter, è un ladro onesto, mosso da forze più grandi di lui ma capace, grazie al suo buon cuore, di distinguere bene e male. Ed è lo scontro tra questi due opposti la vera forza motrice di Storia d’inverno: la faida eterna tra individui puri e malvagi passa attraverso lo scontro tra il demone Soames e Peter, aiutato dallo spirito guida di un cane, qui però raffigurato da un cavallo alato (… what?). La tenacia del gentilladro nel suo procedere per la retta via è compattata dalla love story impossibile con la ricca, bella, buona, casta Beverly, che sorvola candidamente sulla presenza di un ladro armato in casa propria, sopravvenendo alla ormai bistrattata regola del fuggire a gambe levate e chiamare la polizia.

E se questo può sembrarvi sinonimo di ingenuità, dovreste vedere il resto delle due ore. Tutta la narrazione è un compitino svolto con diligenza manieristica, una monodirezionale autostrada per la prevedibilità.

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 Si sorride a ciò che dovrebbe essere tragico, si sghignazza di fronte a quel che vorrebbe essere sorprendente. La pretenziosità che Storia d’inverno secerne in ogni sua scena è la coltellata finale, accompagnata, alle soglie dei titoli di coda, da una moltitudine di quesiti senza risposta di natura produttiva, pari solo alle stelle a cui l’anima presuntuosamente metafisica della pellicola è tanto legata.

 SMIELATO AMORE PRETENZIOSO

 

Regia: Akiva Goldsman – Cast: Colin Farrell, Jessica Brown Findlay, Russell Crowe, Jennifer Connelly – Nazione: USA – Anno: 2014 – Durata: 113′

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