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Storia di Pedro e Buddy. Pinguini (si dice gay).

Creato il 10 novembre 2011 da Marinobuzzi

Che cosa accade se due inconsapevoli pinguini vengono, da un lato, presi a modello della causa omosessuale e, dall’altra, separati perché dovrebbero fecondare le pinguine invece di farsi le coccole fra di loro?
La storia è presto detta: Pedro e Buddy sono sue pinguini maschi che fanno parte di una specie in via d’estinzione, portati allo zoo di Toronto per garantire “nuove nascite”. I due pinguini, però, in barba alle aspettative degli uomini, convinti di poter imporre il proprio volere sulla natura, hanno cominciato a snobbare le femmine preferendo stare fra di loro. Che l’omosessualità, in natura, sia presente e diffusa, ormai è un dato assodato. Alcuni preferiscono parlare di “atteggiamenti” o “istinti”. C’è ancora chi afferma che tali comportamenti sarebbero dettati dalla mancanza di femmine o da particolari condizioni di vita. Secondo noi umani gli animali non scelgono, agiscono in base al proprio istinti. Sono teorie in evoluzione tanto che una frangia dell’etologia contemporanea sta cominciando a parlare di “scelte” degli animali.
Di certo, almeno in questo caso, vista la presenza di femmine, i detrattori dell’omosessualità come vizio e/o malattia, sono rimasti scioccati. Ma come, ci sono fior di pinguine e questi due depravati preferiscono farsi le coccole fra di loro? Non è la prima volta, qualche anno fa due pinguini maschi aiutarono a far schiudere l’uovo di un piccolo pinguino. Chiamatela famiglia allargata, omogenitoriale o come vi pare. Di certo i pinguini non si pongono tali problemi.
Oggi, come al tempo dei due pinguini omogenitoriali, le associazioni GLBT gridano allo scandalo. Si vuole riparare i due pinguini gay (si dice che Nicolosi e Di Tolve siano già partiti per Toronto), è un attacco omofobo. Dallo zoo arrivano le prime giustificazioni: “Se non fossero così importanti per la continuazione della specie non li separeremmo….”.
Chissà perché si pensa che due pinguini faranno la differenza e, soprattutto, non si pensa, in questo caso, a ricorrere a metodi di inseminazione artificiale (ma non ditelo al Vaticano).
Nel mezzo delle bufere pro e contro separazione, fra una accusa di omofobia e un allarme di estinzione, ci sono questi due bellissimi pinguini il cui unico desiderio è sopravvivere all’idiozia del genere umano.
Sono convinto che nessuno dovrebbe separare Pedro e Buddy, così come sono certo che non si dovrebbe erigerli a beniamini della causa GLBT. Sono due pinguini, già li costringiamo in uno zoo, vogliamo anche separarli o farne un simbolo della lotta gay? Possibile che nessuno si chieda cosa sia meglio per loro?
Inoltre mi chiedo: cosa fa pensare a chi li vuol separare che, una volta lontani, i due pinguini decideranno di diventare “bisessuali” e avranno rapporti con le pinguine?
Noi umani siamo davvero così incredibilmente narcisisti da pensare che sentimenti e desiderio siano una nostra prerogativa?
Come disse una volta qualcuno: “Più conosco gli uomini, più amo i pinguini!”
Marino Buzzi


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