«Ammettiamo – le disse il presidente italiano – che la Grecia rappresenti un organo periferico e non vitale del corpo europeo: per esempio una mano. Ma nella mano circola lo stesso sangue che va in tutto il corpo, un sangue che nel caso dell’Europa è l’euro. Se la mano non viene curata e va in cancrena, tutto il corpo ne subirà conseguenze devastanti». Dopo cinquanta minuti di colloquio, Angela Merkel si convinse.
Silvio Berlusconi, nel nuovo libro di Bruno Vespa
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Una volta, le membra dell’uomo, constatando che lo stomaco se ne stava ozioso [ad attendere cibo], ruppero con lui gli accordi e cospirarono tra loro, decidendo che le mani non portassero cibo alla bocca, né che, portatolo, la bocca lo accettasse, né che i denti lo confezionassero a dovere. Ma mentre intendevano domare lo stomaco, a indebolirsi furono anche loro stesse, e il corpo intero giunse a deperimento estremo. Di qui apparve che l’ufficio dello stomaco non è quello di un pigro, ma che, una volta accolti, distribuisce i cibi per tutte le membra. E quindi tornarono in amicizia con lui.
Livio, Ab urbe condita libri, II, 32
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Si noti l’imbecillità della metafora, nella realistica impossibilità di rifilare alla Grecia il ruolo della pancia. La conseguenza di quel colloquio può essere stata una sola: quella di puntellare nell’animo della Merkel l’ipotesi dell’amputazione.