Magazine Lifestyle

Storia di un armadio

Creato il 10 aprile 2011 da Eleleo

Buona domenica sera a tutti voi! Sò che ultimamente vi ho trascurato, e che vi sono sicuramente mancata alla follia, ma ho davvero, davvero avuto luuunghissime settimane. Il mio tirocinio nell’archivio di abiti storici procede a gonfie vele, anzi, tra poco inizierò gli studi bibliografici e prometto di pubblicare tutte le fatiche del mio frugare nella biblioteca dell’Istituto! Come avrete già capito dal titolo, questa sera non ci sarà la nostra solita rubrica “Stilisti della Domenica”, questo perchè non ho avuto tempo di documentarmi a sufficienza e preferisco fare un lavoro ben fatto visto che ci stiamo avvicinando ai grossi calibri…detto questo, ho intenzione di farmi perdonare sia con la pubblicazione di alcune foto della raccolta dove si svolge il mio tirocinio, (potete trovarle tutte qui.) sia raccontandovi una storia…per la precisione  la storia di quest’ abito:

Storia di un armadio

Abito da sera etichetta Sacerdote, 1907. Raccolta I.S.A. Passoni (inv 1601)

Storia di un armadio

Abito da sera etichetta Sacerdote, 1907. Raccolta I.S.A. Passoni (inv 1601)

Nel caso non lo aveste ancora capito, questo è l’ ABITO, quello che attualmente è in mostra al Vittoriano di Roma (qui trovate tutte le informazioni) e che da luglio in avanti potrete ammirare a Venaria…perciò, quando lo vedrete, ricordatevi che io l’ho impacchettato e schedato con tanto amore, e che lo aggiungo alla lista delle cose da rubare…insieme alle gonne di Valentino, ovvio!!

Ma bando alle ciance, dopotutto vi ho promesso una storia, non un comizio sul mio tirocinio!

La storia di quest’abito è legato a quello di una gara, nel lontano 31 gennaio 1907, infatti, comparve un  annuncio sul quotidiano francese Le Matin:

« Quello che dobbiamo dimostrare oggi è che dal momento che l’uomo ha l’automobile, egli può fare qualunque cosa ed andare dovunque. C’è qualcuno che accetti di andare, nell’estate prossima, da Pechino a Parigi in automobile? » 

Storia di un armadio

Così ebbe inizio il tutto….(per la storia della gara vi rimando alla mitica Wikipedia) e il 10 agosto del 1907 l’auto Itala faceva la sua comparsa a Parigi, prima di ben venti giorni sulle altre quattro vetture che parteciparono e veniva accolta al suo arrivo da una folla festosa. In mezzo a quelle persone, probabilmente era presente anche la proprietaria del vestito,una signora torinese il cui marito era stato ingegnere capo dell’auto. Il vestito in questione venne fatto confezionare appositamente per i festeggiamenti da una delle più prestigiose sartorie torinesi dell’epoca, la sartoria Sacerdote. Immaginate ora l’emozione di questa signora ( e del marito): okay, erano dell’alta borghesia, probabilmente abituati a feste, balli, ecc. ecc., ma questo era diverso. Il Principe Scipione Borghese si era preso il lusso di deviare di mille chilometri per passare da San Pietroburgo e partecipare al gran ballo, ed era riuscito ad arrivare con venti giorni d’anticipo sul secondo concorrente; una corsa del genere non era solo una corsa, ma sarebbe stata LA CORSA,di cui si sarebbe parlato per mesi, forse anni, quella che stabiliva il primato della macchina, dell’uomo sulla terra ( con i risultati che oggi ben conosciamo, certo, ma vorrei vedere voi, dopo secoli di cavalli e piedi, se non spianereste qualunque cosa pur di avere un mezzo automatico che vi trasporti senza fatica)….e, su tutti i cinque equipaggi, l’Itala aveva trionfato…quale gioia più grande per chi aveva fatto nascere con le sue mani questo “gioiellino”? O  per chi si era sopportata il marito per mesi, sperando che la piantasse di giocare alle macchinine e tornasse a parlare anche di altri argomenti?

Storia di un armadio

Mi dispiace di non avere nessuna immagine d’epoca per questo vestito, sarebbe stato molto affinascinante poterlo vedere nel suo splendore originario (tenete conto che l’abito è così oggi perchè è stato restaurato, e con ottimi risultati,se me lo permettete)…..ma non ho intenzione di lasciarvi a bocca asciutta: anzi, sempre dall’armadio della nostra cara signora, vent’anni dopo e una guerra in mezzo, un abito da sera molto “anni ruggenti”:

Storia di un armadio

Abito da sera, anni'20.

Un gran cambiamento non trovate?Dall’essere completamente coperta alle braccia e lo scollo completamente scoperti….ma com’è stato possibile, in soli vent’anni, un cambiamento così radicale? Sul perchè e come sia avvenuta questa rivoluzione ne parleremo a lungo, e in maniera esaudiente, nel prossimo post.

Buonanotte a tutti, e a presto!

  • Share this:

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :