“Non e’ bello ciò che e’ bello ma e’ bello ciò che piace” sostiene un vecchio adagio popolare. Perfettamente adattabile alla fotografia, dove legioni di critici si sono scontrati sul concetto di “bellezza” di una immagine, con risultati che spaziano da fronti unicamente tecnici (la perfetta inquadratura, l’assenza di micromosso e cosi via) ad altri più interpretativi (uno scatto e’ tanto più bello quanto meglio riesce a raccontare una storia).
Siamo invece tutti concordi nell’identificare la foto di successo: colpisce l’immaginario popolare, ispira omaggi artistici o vere e proprie parodie, ed e’ infinitamente riprodotta.
Il ritratto di Winston Churchill realizzato da Yousouf Karsh nel 1941 risponde in pieno a questi prerequisiti e poggia la sua storia su un momento particolare che vale la pena raccontare.
Il Primo Ministro britannico aveva appena terminato il suo discorso presso la Camera dei Deputati canadesi, al termine del quale – e probabilmente a sua insaputa – era prevista una sessione fotografica con Karsh, affermato fotografo canadese impiegato istituzionalmente negli anni della seconda guerra mondiale proprio per ritrarre politici e personalità.
L’arcigno Churchill concesse al fotografo due minuti. “Due minuti – ricorda Karsh – in cui dovetti cercare di mettere su pellicola un uomo che aveva già scritto o ispirato una biblioteca di libri, sconcertato tutti i suoi biografi, riempito il mondo con la sua fama, e me, in quella occasione, di terrore”. L’espressione con cui Churchill finì per fissare la macchina fotografica è un misto di aggressività (innata e tipica del personaggio) e di una totale sorpresa scaturita dal gesto sconsiderato di Karsh che, poco convinto dall’ombra generata sul viso dall’immancabile sigaro, lo tolse direttamente dalle sue labbra.
Karsh fu gratificato da Churchill con una frase storica (“Tu sei in grado addirittura di far sì che un leone ruggente stia fermo per essere fotografato”) e si affrettò ingenuamente a vendere la fotografia a circa 100 dollari. L’acquirente fu la rivista Life, che fu la prima ad utilizzarla per una copertina e che diede il via ad una serie di riproduzioni che includono magliette, francobolli, e qualche simpatica parodia.
Il fotografo canadese raggiunse la bella età di 93 anni. Scomparve nel 2002, dopo essersi affermato come grande ritrattista ed aver avuto la possibilità di eternare su pellicola una serie infinita di personalità, tra cui Alberto Moravia, Albert Einstein, Andy Warhol, Audrey Hepburn, Clark Gable, Dwight Eisenhower, Ernest Hemingway, Fidel Castro, Jacqueline Kennedy, Indira Gandhi, John F. Kennedy, Picasso, la Regina Elisabetta, la Principessa Grace, Ranieri di Monaco, Anna Magnani, George Bernard Shaw e… appunto… Winston Churchill.