Grazie all’adozione di due gatti, mi sono avvicinata al mondo di questi quadrupedi più di quanto abbia mai fatto prima. Cosa mi è successo? Ogni volta che leggo la parola “gatto” la mia attenzione viene rapita e apprendo tutte le nozioni possibili: questo perché il mio obiettivo è far star bene i miei gatti e migliorare la nostra convivenza.
E venne il giorno che in libreria rimasi folgorata dal titolo dell’opera dello scrittore cileno Sepulveda (2002). Al contrario di quel che si dice, i gatti sono tutt’altro che egoisti e opportunisti e in questo breve romanzo c’è tutta l’essenza della reale natura del gatto: Zorba, il gatto protagonista aiuterà una gabbianella ad imparare a volare. Non solo, avendo promesso alla madre in fin di vita, di covare l’uovo e di alimentarlo, Zorba sovverte tutti i suoi programmi (va a caccia di insetti per nutrire il suo cucciolo), attirando l’attenzione dei nemici topi che riescono anche a rapire la gabbianella, ma il nostro gatto con l’aiuto di altri amici pelosi riuscirà a liberarla.
Quello che sorprende è che la gabbianella alla nascita, saluta Zorba come se fosse la sua mamma ed è dolcissima quando scopre inaspettatamente di non essere un gatto.
Questo è considerato erroneamente un romanzo per bambini, in realtà è adatto a tutte le età: ad esempio, vi è trattato il tema dell’inquinamento ambientale. Infatti la madre della gabbianella muore a causa di un’ onda di petrolio, persa da una petroliera durante una tempesta. Ma il vero miracolo consiste nell’amore nato tra due animali, per natura nemici, quasi che l’autore voglia mettere in evidenza che tra gli animali si può contravvenire alle leggi di natura, ai rigidi schemi comportamentali, e sottende un messaggio beneagurale di solidarietà fra i popoli e di superamento delle barriere razziali.