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Storia di una lumaca che scoprì l’importanza di essere lenta di Luis Sepulveda

Da Alessandra De Giorgi @AlesDeGiorgi

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Qualche mese fa, in uno dei miei giri in libreria, mentre cercavo nuove letture la mia attenzione, anzi l’attenzione della bambina che è in me, è stata catturata da una bella copertina verde, con il titolo scritto in corsivo e l’illustrazione di un vortice sul quale si susseguivano alberelli e casette e al centro una grossa lumaca.

Era il nuovo libro di Luis Sepúlveda, un autore che amo molto sin da bambina. (Chi non si ricorda della Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare?)

Ovviamente l’ho portato a casa con me; è una lettura breve ma densa di significato, è una meravigliosa favola per bambini, protagonista una giovane lumaca curiosa, che vive insieme ad altre lumache nel Paese del Dente di Leone e che è curiosa di scoprire la ragione per cui sono così lente e che non trova giusto non avere un nome, infatti si chiamano tra di loro semplicemente “lumaca”.

Intraprende così un viaggio, durante il quale incontra un gufo e una tartaruga molto saggia che le da un nome e l’avverte di un pericolo che incombe sul Paese del Dente di Leone (indovinate qual è il pericolo? Sì… è ovviamente l’uomo che sta costruendo una nuova strada e un parcheggio distruggendo quel prato). Così la giovane lumaca decide di tornare dalle altre e condurle in un nuovo viaggio verso l’ignoto per salvarle.

E’ un elogio all’amicizia, alla collaborazione, alla pace e alla generosità, e soprattutto alla natura. In poche pagine Sepúlveda racchiude un’importante messaggio, la vita non sempre va vissuta freneticamente, ogni tanto è bene rallentare, allontanarsi e magari guardare da un’altra prospettiva.



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