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Storie con dentro delle persone

Da Marcofre

Nei ritagli di tempo, leggo “Uomini famosi che sono stati a Sunne“. Se ci riuscirò, ne parlerò più diffusamente in una specie di recensione che però non sarà affatto tale; quello è un lavoro serio.
Sono circa a metà dell’opera e posso già assicurare i lettori della qualità del romanzo di Göran Tunström. Però non è di questo che desidero parlare.

In fondo, uno scrittore spesso scatena opinioni contrastanti, ed è giusto che sia così. Vuol dire che non scrive di acqua fresca (anche se in classifica, di acqua fresca, vale a dire libri su ricette e via discorrendo, mi pare ce ne siano in abbondanza), ma che è capace di proporre argomenti che non lasciano indifferenti.
E in un periodo di insulsaggini, non è roba da poco.

L’aspetto interessante di quest’opera, è che ci sono delle persone come protagoniste. Qualcuno dirà: “Bella scoperta, bravo”.
Probabilmente sembrerà eccessivo a chi passa da queste parti: ma se c’è qualcuno che sta scomparendo da certi ambiti, sono proprie le persone. Gli individui.
Sempre più spesso, certi mezzi di comunicazione di massa ospitano una parodia della realtà, un insieme caricaturale di persone in perenne vacanza, a caccia dell’ultimo gingillo tecnologico, in adorazione della star del momento.

Nient’altro.

Poi, prendi un libro (questo, oppure un altro, uno qualsiasi); e ritrovi le persone. Semplici, come i vicini di casa, o certa gente conosciuta in giro. E la vita scorre, in maniera del tutto genuina e naturale. Colma di miserie, cattiverie, anche violenza; ma autentica, non contraffatta per raccontare storie che devono rassicurare, piacere, raccontare la storia di un perenne stato di benessere con appena una spruzzata di difficoltà. Ma appena.

Non è la letteratura delle grandi scoperte, delle epiche battaglie o dei grandi romanzi dell’Ottocento. Non è nemmeno puro intrattenimento. Sono storie, di persone. Di questi tempi, roba preziosa.


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