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Storie dal "libro rosso": arturo

Da Gullclouds
Con questo post apro una sezione nuova, quella dedicata alle storie tratte dal "Libro Rosso", ideato da "Chiliamacisegua" per raccogliere le testimonianze di tutti coloro che hanno contribuito con le loro storie a denunciare fatti e a salvare la vita di numerosi animali. Colgo l'occasione per ricordare che ognuno di noi può contribuire al Libro Rosso inviando a  [email protected] una propria testimonianza o una propria storia. Chiliamacisegua ne ha raccolte già tante e tra quelle che mi sono state trasmesse via e-mail  propongo a voi quella di Arturo.... una bellissima storia a lieto fine! Seguiranno anche le altre...  
LA STORIA
Arturo proviene dalla stessa “oasi di benessereconvenzionata e pagata con i soldi dei contribuenti, da cui è stato salvato Sky.

Canile sequestrato, in cui il titolare G. M. ha fatto uno stage e che ha aperto in seguito, viva la faccia, un salone di bellezza per animali.
Perché lui si che se ne intende di bellezza benessere cura amore verso i cani!
Non sono d’accordo i volontari che hanno salvato tra gli altri, Arturo.

Testimonianza
Lo scenario presentatosi ai nostri occhi è stato apocalittico.
I box presentano dimensioni inadeguate rispetto al numero di cani in ciascuno ospitati. In box della dimensione massima di 3 metri per 3 sono contenuti finanche 7 cani di taglia media e grande.
Molti box hanno una dimensione di 1 metro per 2 e contengono finanche 3 cani. Nessun box presenta una distinzione tra zona coperta e scoperta.
Alcuni box sono interamente esposti al sole e alle intemperie, altri, interni, totalmente coperti. Molte tettoie sono in eternit e pile di eternit sono state trovate accatastate a stretto contatto con i cani.
Manca uno spazio, anche minimo, per lo sgambetta mento.
All'interno dei box mancano cucce e l'acqua, una per box, trovata sporca e melmosa, era posizionata a circa 10-15 centimetri dal pavimento.
Ciò implica la difficoltà per i cani piccoli di potersi abbeverare.
All'atto della nostra visita non abbiamo trovato cibo nelle ciotole, anche queste una per box. Le reti dei box hanno una dimensione di circa 10 cm per 10, che consente ai cani di entrare in contatto tra di loro, aggredendosi e spesso dilaniandosi.
Le reti sono arrugginite e presentano in molte parti spuntoni affilati.
Mancano fognature e pozzetti per lo scolo delle acque.
I box vengono puliti con getti d'acqua eiettati dall'esterno con una pompa, senza aver precedentemente fatto uscire i cani che pertanto si inzuppano d'acqua, urina e feci.
Le deiezioni dei cani restano così nel box e vengono semplicemente diluite.
I cani non escono mai dai box perché la struttura non lo permette.
Le file di box sono infatti divise da corridoi di massimo un metro.
Manca un deposito per il cibo, manca un'infermeria e una zona d'isolamento, manca un armadietto dei farmaci per il primo soccorso, manca un registro delle entrate e delle uscite con identificazione per microchip e fotografia dei cani presenti.
Il canile è infestato di zecche e pulci.
Noi stessi ce le siamo trovate sui piedi al rientro dalle nostre visite.....
Per descrivere le condizioni in cui è stato trovato Arturo, ci affidiamo a La Padania che a cura di Stefania Piazzo pubblica il 26 ottobre 2008

GLI SCHELETRI DI RIPALIMOSANI
Il Molise tocca il fondo
La relazione del veterinario: «Episodi di crudeltà»
«Crudeltà». Sta scritto nella relazione preliminare che il medico veterinario
Alessandra Scorza di Alessandria ha redatto sullo stato di salute di alcuni cani arrivati per mano misericordiosa dal lager di Ripalimosani, portati fuori nei giorni scorsi nonostante le resistenze del gestore ad un decreto del pubblico ministero che autorizzava le adozioni. Paradossale e infernale perché quel viaggio veniva persino interrotto con un interrogatorio degli adottanti dai carabinieri. In Molise, la legge ha perso identità e dignità. Per lungo tempo- si legge nella relazione del veterinario - non c’è stata «una regolare e sufficiente alimentazione giornaliera con conseguente riduzione e poi scomparsa di tutte le riserve energetiche dell ’organismo». E aggiunge: «Considero gravissimo che animali custoditi in una struttura convenzionata e autorizzata da organi competenti possano arrivare a presentare una tale condizione fisica che dimostra senza dubbio una crudeltà, una trascuratezza e una negligenza estreme».
E ora, dal canile sequestrato non si salverà più nulla: la leptospirosi regna sovrana. Non esce più un cane. Per i derelitti rimasti, figurarsi ora chi vigilerà. L’Asl che ha vigilato prima, senza dubbio. Con i Sindaci. Siamo a posto……( continua)…….

Questo è Arturo terrorizzato dall’uomo, come i suoi compagni di sventura. Scheletrico, chocchato, unghie lunghe, apatico e astenico.
Arturo è considerato cachettico
Come scrive La Padania: Arturo è uno dei cani fortunati riuscito a sfuggire da morte certa grazie all’adozione dei volontari. L’uscita di diversi soggetti è stata rallentata da alcune autorità di vigilanza che temporeggiavano oltre che dallo stesso gestore.
Arturo muove i primi passi da cane libero e sopravvissuto
Arturo socializza con Luke, altro sopravvissuto
Arturo adottato e felice

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