
Il fatto è questo: multa di 398 euro al Comitato Fiorentino per il SI’ ai Referendum.
La colpa: aver violato l’articolo 23 del Codice della Strada, quello sulla “pubblicità fonica”. Il fatto che non fosse pubblicità generica ma uno strumento di comunicazione per dare concretezza ed efficacia al diritto di manifestare non è stato preso in considerazione. Il fatto che il banchino avesse l’autorizzazione per stare lì è stata considerata un’irrilevante appendice. Il fatto che la potenza dell’impianto fosse limitatissima una quisquilia.
Ebbene, non si tratta solo di una pesante multa per il Comitato per l’acqua bene comune, ma anche di evitare che questo fatto rappresenti un precedente che crea complicazioni e limitazioni alla libertà di manifestare, che è cosa ben diversa dal “fare pubblicità”.
E’ chiaro che al sindaco fiorentino che vorrebbe modificare la Costituzione, al pari del suo omologo che organizza festini e ricorre alla chimica per parteciparvi, le manifestazioni stanno sul gozzo e la partecipazione della gente sta sul culo. E’ chiaro che per il nostro dipendente più alto in consiglio comunale partecipazione significa lui che parla e la gente intorno che dice “ganzo, il nostro sindaco”.
E’ chiaro che c’è del cattivo odore nell’aver concesso a MTV, una delle televisioni più ricche del pianeta, l’utilizzo gratuito di piazza Santa Croce, accollandosi il Comune (cioè noi) tutte le spese, e poi nel decidere di far cassa comprimendo il diritto a informare sui referendum del 12 e 13 giugno.
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