

Otto provvedimenti di custodia cautelare eseguiti dalla Dia (Direzione investigativa antimafia) sulle stragi di Capaci insieme a numerose perquisizioni, secondo gli investigatori alcuni complici delle famose stragi finora erano rimasti nascosti ma ora non lo sono più.
Tra le persone raggiunte da ordine di custodia cautelare c’è anche il capomafia Salvo Madonia, già detenuto al carcere duro. Sono detenute anche le altre sette persone: tra queste Cosimo D’Amato, un pescatore di Santa Flavia (Palermo), finito in manette nel novembre scorso su ordine dei pm di Firenze che indagano sulle stragi mafiose del ’93. Secondo gli inquirenti, avrebbe fornito l’esplosivo utilizzato per gli attentati di Roma, Firenze e Milano. I pm nisseni gli contestano di avere procurato alle cosche anche il tritolo usato per l’eccidio di Capaci. D’Amato avrebbe recuperato l’esplosivo da residuati bellici che erano in mare.



