Dopo l’ennesima strage nel College in Oregon, Obama rilancia proposta di leggi più severe per il controllo delle armi, ma anche lui sa che è impossibile.
La strage nel College Umpqua Community di Roseburg, nello Stato dell’Oregon, segna l’ennesima tragedia in un Paese, gli Stati Uniti, dove le sparatorie di massa sembrano ormai all’ordine del giorno.
Il killer si chiamava Christopher Harper Mercer, un 26enne cresciuto a Los Angeles, aventi simpatie filo naziste per l’esercito repubblicano irlandese (Ira). Ha aperto il fuoco e seminato il terrore tra gli studenti, suoi compagni universitari. Dieci i morti, lui compreso (sembra che si sia suicidato), e una decina di feriti tra cui tre donne in gravi condizioni. Tutto in pochi minuti.
Era armato con tre pistole e un fucile e indossava il giubotto antiproiettile. Alcuni testimoni raccontano l’agghiacciante scena della tragedia: “Chiedeva di che religione fossimo e sparava a chi non era cristiano”. Sembra, inoltre, che l’assassino avesse annunciato le sue intenzioni su una piattaforma sociale.
Dopo la strage nel College nuove polemiche sull’abuso delle armi.
La strage nel College di Roseburg è un replay delle diverse tragedie avvenute nei college e nei campus universitari americani in cui un pazzo, un forsennato o uno che aveva da vendicare qualcosa impresso nella sua testa, fa fuoco su studenti e insegnanti. E questo avviene ciclicamente e poi, al solito, ci sono le veglie, il pianto e la polizia che sigilla un’intera struttura scolastica e l’America che si stringe attorno ad una comunità attonita. Sembra il rituale della scena di un film che si ripete.
E poi, subito dopo, la polemica sull’abuso delle armi. Il Presidente Obama ha detto che parole e preghiere non sono più sufficienti e ha rivolto agli americani l’ennesimo appello per chiedere leggi più severe per il controllo delle armi. E’ questo un problema spinoso per lui, ormai non più sicuro di riuscire a risolvere tale emergenza entro la fine del suo mandato.
La strage nel College segna un’altra sparatoria in un Paese che non riesce a dire di no alle armi. La vendita è libera: si calcola che ce ne siano circa 300 milioni in circolazione. Sono troppe, ma il diritto di detenere armi è nel Dna degli americani, anche se il 93% dei cittadini è a favore dei controlli per chi acquista un’arma.
Gli Stati Uniti sono il Paese al mondo con il più alto rapporto di armi possedute per ogni abitante (88,8 ogni 100 abitanti), con il 62% dei possessori che ne ha più di una.
Perchè non è possibile varare una legge che regoli l’acquisto delle armi.
Gli Usa sono l’unico Paese dove è impossibile varare una legge che si appelli al buon senso per il controllo delle armi, e dove l’idea delle armi, ed anche l’idea della morte attraverso la pena capitale ancora in vigore in molti Stati, ha un valore diverso rispetto al nostro.
E poi ci sono le potenti lobby che ne impediscono il blocco della vendita. Ma non è solo questo: molti americani sentono la necessità di possedere un’arma di difesa, e per loro non è solo un diritto ma anche un’esigenza.
L’America non è solo New York o Washington, ma è una grande distesa dove, per attraversarla, occorre fare dei tragitti in zone desertiche e sperdute. Ci sono anche Stati immensi con una densità di popolazione molto bassa, come per esempio l’Oregon, dove è avvenuta la strage nel College. Questo Stato ha una superficie di 255mila kilometri quadrati, poco meno dell’Italia che ne ha 300mila, e conta 3 milioni e 800mila abitanti, quando il nostro Paese ne ha poco più di 60 milioni. Si capisce, dunque che l’Oregon ha una bassissima popolazione dispersa in un grande territorio.
Ed ecco che scatta nella gente quel senso di autodifesa, sentendo la necessità di dotarsi di un’arma contro animali e malviventi. Un altro motivo per cui non può passare una legge che proibisca l’acquisto di armi. E’ chiaro che il rischio è che queste armi vengano comprate da persone squilibrate e pericolose.
Detto questo, dopo la nuova strage nel College di Roseburg, resta comunque la questione di fondo: finchè le leggi saranno così permissive, fin quando qualsiasi cittadino americano potrà avere il diritto di acquistare un fucile o una pistola, possiamo immaginare quello che può succedere, anche perchè, se c’è un Paese in cui l’emulazione funziona, anche in negativo, sono sicuramente gli Stati Uniti d’America.