NOTIZIE (Milano). Chiudere al meglio una stagione nera come poche, spingere il tasto reset, e cercare di imbastire la migliore Inter possibile in vista del 2013-2014, annata che vedrà i nerazzurri impegnati soltanto sul suolo italiano. Di questo hanno parlato, a meno di 48 ore dal match contro il Genoa, nel loro summit Massimo Moratti e Andrea Stramaccioni: la permanenza di quest’ultimo sulla panchina del Biscione è ancora tutt’altro che scontata, lui però ostenta comunque grande fiducia. “Ieri ho fatto una chiacchierata col presidente durante la quale abbiamo parlato serenamente di tutto in maniera analitica, analizzando con sincerità le cose con sincerità ed umiltà. Abbiamo anche individuato dei punti fermi dai quali bisognerà ripartire nella prossima stagione. E’ un momento importante, bisogna essere bravi, onesti e capire come dovremo ripartire per poter fare bene e per non ripetere le cose che non ci sono piaciute quest’anno. E’ stata una cosa normale e giusta vedersi, non c’è bisogno di pensare a cose fantasiose”.
Stramaccioni è però convinto che non ci vorranno poi così tanti cambiamenti: “Servono degli innesti di prima fascia, ma meno di quanti si pensi. Credo che non ci sarà una rivoluzione, il presidente ha capito che non sarebbe il bene dell’Inter. Moratti è l’unico che può decidere che Inter sarà e con chi. Se mettiamo tutti gli infortunati dentro abbiamo sicuramente una buona base, nel mercato di gennaio abbiamo acquistato un gicoatore straordinario come Mateo Kovacic. Adesso che l’ho visto nel girone di ritorno penso che un ragazzo di 19 anni così sia difficile da trovare”. I risultati stagionali non sono stati soddisfacenti, Strama indica le sue colpe, ma ne dà qualcuna anche agli episodi: “Non dico che siamo stati solo sfortunati, perchè abbiamo commesso degli errori, ma è chiaro che quello che ci è successo a livello di infortuni è stata sicuramente una cosa particolare che ci ha penalizzato. Ripeto, ci sono stati degli eventi oggettivi che hanno peggiorato la situazione. La riconferma dell’allenatore è una cosa della quale si riparlerà a fine campionato, ma una cosa è l’allenatore l’altra l’Inter. Finchè siamo stati al completo siamo stati lì davanti”.