01/10/2015
La spossatezza della sera scompone e frammenta i pensieri, lasciandoli scorrere ed ammassarsi in silenzio nella parte oscura della clessidra, dove nessuno potrà più scalfirli: intatti come reperti fossili a sfidare il tempo e la storia.
Al buio brillano vicine le luci del calore domestico: infinitesimali sotto gli argenti siderali, ma vicine da percepirne il tepore appena accennato. Un desiderio, un dolore, una speranza, una fatica: qualcosa di umano e sintonico, in risonanza nello sguardo che le contempla senza domande, né conoscenza.
Nessuno è straniero ed ogni cosa è straniera nella notte.
STRANIERO NELLA NOTTE
Un fare, un pensiero, un'attesa:
quadrati di luce gialla
soffusa sui davanzali
nei giochi di ombre.
Carta sotto lume,
imposte chiuse
sul riverbero di luna.
E la luce si spegne
senza aprirsi
sul cielo.
Battono ciglia a scandire le ore,
scompare un tassello
di veglia, stroncato
di intimo errare:
un pensiero è annegato
nel sonno.
Contarli
come fiammelle accese
compagni di viaggio
ignorati.