In un saggio che probabilmente sarà pubblicato prossimamente su Nature, la rivista più prestigiosa scientifica del mondo, a firma di Racis, Severino et alii c’è la prima dimostrazione della teoria delle stringhe nella sua versione supersimmetrica a 11 dimensioni. La stupefacente scoperta si è avuta durante i recenti scontri fra studenti e poliziotti a Roma durante la quale è sembrato che alcuni lacrimogeni fossero stati lanciati dalle finestre del ministero di grazia e giustizia. Ma la cosa non è andata così: i lacrimogeni erano stati lanciati dai poliziotti a terra e sono solo rimbalzati sulle pareti del ministero, cadendo poi sulla folla sottostante. Ovvio che pare incredibile perché manca la scia dei lacrimogeni in salita e oltretutto essi sembrano proprio uscire dalle finestre come è dimostrato dal filmato in rallenti che c’è alla fine del post.
La spiegazione però è semplice e geniale: i lacrimogeni in salita non erano visibili perché in realtà viaggiavano in un altra dimensione, sono rimbalzati contro l’aria delle finestre perché essa faceva parte della sesta dimensione dello spazio e solo ricadendo sono apparsi nelle normali tre dimensioni percepibili dai nostri sensi. La dimostrazione sta nel fatto, come dice il formidabile studio, che inizialmente la traiettoria in caduta appare ondeggiante, cosa che può accadere solo in fase di ricaduta. Certo, secondo informazioni che siamo i primi a diffondere, il professor Grossgrabenstein del Max Plank Institut fa notare che i lacrimogeni in dotazione alle forze dell’ordine italiane possono essere lanciate anche a mano. E secondo la vecchia teoria newtoniana della gravità quella traiettoria corrisponderebbe perfettamente alla caduta di un grave lanciato con una traiettoria orizzontale e man mano accelerato dalla gravità. Ma questi sono particolari del dibattito scientifico nel quale non vogliamo entrare.
Per ulteriori analisi possiamo consigliare uno studio purtroppo reperibile gratuitamente solo in abstract per il lettore italiano: “Come non farsi prendere per il culo”. E’ illuminante.