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Strappi e subbugli emotivi

Creato il 09 maggio 2011 da Stimadidanno
Strappi e subbugli emotivi
Oggi non è proprio un momento light di quelli sublimi, di felicità pura, di momenti perfetti così.
Proprio no.
Oggi è un momento in cui non ho calma dentro di me, sono tutta pancia e mi manca lucidità. Nessun elemento meglio del fuoco può rappresentare come mi sento dentro.
La questione.
A fine giugno chiude la materna.
Alternative:
1) centro estivo: logisticamente scomodissimo, mi richiederebbe ore di permesso perché non arriverei mai puntuale al lavoro; ambiente diverso, figure di riferimento diverse... il tutto in un mese caldo in cui G. sarebbe già stanchissima e insofferente.
2) nonni: due allegri settantenni (su per giù), un po' ammaccati, disposti a portarsi in vacanza G. a 80 km da Milano per due settimane. Seguono altri due allegri settantenni (su per giù), un po' ammaccati, disposti a tenersi in casa G. a 50 km da Milano per altri giorni. Seguono di nuovo i primi allegri settantenni (su per giù), un po' ammaccati, disposti a smazzarsi G. a Milano un'ulteriore settimana. Poi, per fortuna, le vacanze con noi.
Ovvio che ho scelto la soluzione 2 e che sono fortunatissima, ma ho dubbi che non mi fanno stare serena.
G. si sentirà abbandonata? sballottata come un pacchetto? disorientata perché per molto tempo non sarà nel suo ambiente? se dovesse esserci un'emergenza, gli allegri settantenni (su per giù), un po' ammaccati, sapranno fronteggiarla? che impatto avrà quest'esperienza su G.? tutti i miei paletti educativi (non molti, ma ci sono) verranno fatti saltare? alla fine ce l'avrà con me?
G. ha solo tre anni e mezzo e per ora è stata a dormire dai nonni solo due volte. Le è piaciuto un sacco, devo dire, anche se poi ha avuto una mammite estrema... Reggerà la lunga separazione?
E io? Reggerò?
Si è capito, credo:  il mio demone di mamma si chiama possessività.
Un sentimento che, come figlia, ho un po' patito... probabilmente più per la mia indole autonoma che per effettivi tentativi di controllo da parte dei miei genitori, con cui ho avuto il vero e proprio scontro molto tardi, solo quando si sono resi conto che andavo veramente a vivere da sola, non stavo scherzando...
Ecco, in quel momento ho sperimentato che diventare grandi significa strappare un po' e diventare adulti significa strappare di netto rispetto alla famiglia di origine. Non significa diventare estranei, no. Vuol dire compiersi definitivamente come persone, per poi ri-accogliersi attraverso percorsi più o meno lineari.
Nel mio caso, probabilmente c'erano stati piccoli strappi in tutti gli anni precedenti. Ma erano strappi gentili, quasi non ce ne eravamo accorti. Quella volta lì lo strappo è stato più netto e più visibile e ne abbiamo sofferto tutti. Si poteva vivere in modo diverso la cosa? Può darsi, in ogni caso è stata per me una tappa necessaria e tutto il buono venuto dopo dipende da lì.
Questo luglio sarà un po' strappato e, curiosamente, tra gli attori in gioco ci saranno i nostri genitori...tutto questo crea un po' di cortocircuito emotivo. Mi auguro di governarlo.
Dagli strappi nascono bellissime rose, ci insegna Cristina nel suo post per la festa della mamma. Com'è vero.
Razionalmente è facile da capire. Potrei leggere, potrei analizzare, potrei andare ancora più a fondo. Bah, diciamo che la teoria la so.
Però dentro brucio.
Oggi si è illuminata anche MammaC, più che mai in tema!

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