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Strategie del Risiko: colpirne cento per non educare nessuno

Creato il 21 marzo 2011 da Alesan
Strategie del Risiko: colpirne cento per non educare nessunoSarebbe bello un mondo con qualche Gandhi in più e qualche bomba in meno, chiunque sia a spararle. Il filosofo indiano, che mi piace definire un vero e proprio rivoluzionario pacifista, non si troverebbe a proprio agio nel mondo di oggi, nell'Europa della pace perpetua e della ricchezza per tutti. Dicevo giusto ieri che non capivo come mai, d'improvviso, il mondo (quello nostro, l'Occidente) si sia scatenato contro Gheddafi, stabilendo per l'ennesima volta in modo unilaterale quale fosse il dittatore più pericoloso ed ingombrante del momento. Come al solito non si tiene conto di quello che sarà dopo; un controllo militare della Libia? Può darsi, ma il resto? Le reazioni di una parte dell'islam, quella fomentata dai Bin Laden di ogni risma e grado che alla prima vittima collaterale dichiarata da Washington grideranno contro gli infedeli assassini mentre noi staremo qui a domandarci perché sono così incazzati con noi che li liberiamo dalla schiavitù e gli doniamo benessere ed elezioni libere (a vedere la fine che abbiamo fatto in Italia con le elezioni libere è scontato che molti s'incazzino più del dovuto). Il dibattito ora è "troppo presto o troppo tardi?", ma nessuno che dica davvero perchè? Per aiutare i ribelli? Per nascondere sotto la sabbia (e le bombe) qualche magagna? E perché a oggi non si sa chi comandi e il nostro Ministro degli esteri preso da improvvise convulsioni dichiara che deve essere tutto gestito dalla Nato, dall'Onu, dalla Figc oppure ciccia, non se ne fa più niente? Davvero non siamo riusciti a sentirci per telefono per concordare bene questi ultimi, insignificanti dettagli o, come al solito, qualcuno tenta di pararsi il culo, di salvare l'onore, con un momento di ritardo?
Sono abbastanza grande per sapere che la politica va avanti a colpi di ipocrisia e mediazioni e se da un lato è vero che sarebbe meglio tenersi un po' distaccati da certe situazioni come i baciamano (del tipo "ok, facciamo affari insieme ma magari non mettiamoci a limonare in pubblico") dall'altro è anche vero che non si può sempre schiacciare un pulsantino e porre fine a tutto bombardando a destra e a manca senza dare spiegazioni logiche. Senza dare nemmeno spiegazioni punto. Sappiamo perfettamente che guerre giuste non ce ne sono, a meno che non si tratti di difendersi da un'invasione militare. Il resto sono chiacchiere che servono per giustificare gli interventi militari, non esiste una logica che si incastri bene con il fare affari con un assassino e poi punirlo perché è stato malvagio. Lo si sapeva anche prima, non si dia al tutto una parvenza di servilismo prima e non si sfasci il mondo dopo, quando si è stati i primi finanziatori delle dittature e delle guerre di mezzo (terzo) mondo.
Quello che sta dietro ad una guerra, per quanto evidente, per quanto puzzi troppo spesso di carta moneta e oro nero, è una questione spesso troppo grande per noi. Come lo sono l'economia da casinò della Borsa, la speculazione  finanziaria, il successo di Marchionne, che vende meno auto e aumenta i propri guadagni personali. Giochetti per adulti, pericolosi per tutti. Diventa però troppo ovvio dire "sono contro e basta" o "sono a favore perché Tizio è malvagio", servirebbe davvero cercare di capire. E dietro questa roba della Libia sembra non esserci nulla; nessuno degli amici di Gheddafi è stato in grado, alle prime scintille di rivolta, di mediare una pacificazione, nemmeno ci hanno provato. Si dirà che lui è pazzo, e probabilmente è vero, e allora torniamo al discorso che forse è stata follia diventare così tanto amici suoi, permettergli di entrare nelle nostre banche, nel nostro sport, nelle nostre aziende. Nelle nostre vite. Ora si lava tutto col sangue sperando che il dopo non sia troppo... collaterale. Certo, una persona sana di mente è contro la guerra, una persona sana di mente pensa ai bambini che moriranno, non solo a quelli che saranno costretti a fuggire da casa loro e riceveranno calci in culo una volta giunti alla presunta salvezza dall'altra parte del mare. Una persona normale non bacia la mano di un pazzo, né si fa ritrarre su murales giganteschi con lui a dirla tutta.
Ma nelle follie del mondo finisce che a tirarti le orecchie siano la Cina e la Russia. I primi, che del diritto umano ne fanno rotoloni di carta da culo e dell'etica se ne strafottono ripulendo il Tibet perché è casa loro e lo hanno deciso loro e nessuno può metterlo in discussione. I secondi, un paese dove muoiono più giornalisti che muratori, dove la Cecenia è un cumulo di macerie da quindici anni perché lì, ai confini del nuovo mondo, c'è pur sempre un importante canale di rifornimento gas da far passare. In mezzo ci sono i sequestri nelle scuole e nei teatri che finiscono in strage, ma anche le bombe sui civili ceceni, i massacri a telecamere spente di cui nessuno sa nulla e dice nulla. E' proprio vero che gli anti-americani per eccellenza, spesso, non si sono mai posti il problema di quale sarebbe la concreta alternativa al vigliacco imperialismo a stelle e strisce. Perché un'alternativa non c'è nel Risiko mondiale fatto di strette di mano e pugnalate alle spalle con il fuoco che cade sempre sulla testa degli ultimi. Un'alternativa è Gandhi, un'alternativa è pensare diversamente e progettare diversamente. Mentre pensiamo a come si fa andremo per la via più comoda e breve, ci faremo nuovi amici, che poi diverranno amanti e infine saranno qualcosa di scomodo, vecchio e superato di cui disfarsi per riscrivere il presente e far finta che tutto sia a posto e che le distanze opportune siano sempre state mantenute. E che noi siamo gente perbene. Gli scheletri nell'armadio li tirerà fuori qualche pazzo che, in quanto tale, racconterà di verità cui nessuno darà credito. Disse ad esempio...
[...]Forse si conferma il detto antico che coloro che Dio vuole perdere prima li acceca. Una cosa comunque è chiara, ed è che tutti quegli uomini politici che un tempo mi chiedevano udienza ed erano felici di potermi a loro volta ricevere, non usciranno indenni da questo processo. Anche i bambini in Germania sapevano che degli uomini erano stati uccisi al muro e che tra i politici viventi il massimo responsabile del muro ero io, presidente del Consiglio Nazionale della Difesa (CND), segretario generale, presidente del Consiglio di Stato della Repubblica Democratica Tedesca. Non ci sono perciò che due sole possibilità: la prima è che i signori politici della Repubblica Federale Tedesca abbiano coscientemente, liberamente e persino avidamente cercato di avere rapporti con un assassino. La seconda è che essi coscientemente e con soddisfazione lasciano adesso che un innocente venga incolpato di omicidio. Di queste due possibilità nessuna torna a loro onore. Una terza possibilità non c’è. Ma chi accetta un dilemma di questo genere e risulta perciò comunque, tanto in un caso come nell’altro, una persona priva di carattere, o è cieco oppure persegue altri fini che gli premono più del proprio onore.[...]
Discorso di auto-difesa davanti al Tribunale di Berlino
Erich Honecker (Segretario generale del Sed -Partito Unificato Socialista di Germani e Presidente del Consiglio di Stato della Germania Est dal 1976 al 1989)

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