Street Style Report: i 7 cult di stagione

Creato il 05 giugno 2015 da Valentinap @mammeaspillo

Street style perla p/e 2015, con tutte i capi di tendenza da inserire nel vostro guardaroba!

Street style sì, ma quali sono le tendenze più forti di stagione, i pezzi cult da avere nel guardaroba per essere assolutamente up-to-date? Eccovi i 7 pezzi imperdibili rubati alla strada dove le fashion icons contemporanee si sono divertite a reinterpretare i cult della primavera-estate 2015 ispirati alle ultime fashion weeks, remixandoli in puro stile street.

Frange: Le abbiamo viste su giacchini in pelle e suede, abbinati a longuette couture o skinny jeans e accostati ad una semplice camicia bianca. Le abbiamo viste su bauletti e bags di stagione, su gonne lunghe per regalare un’allure un po’ squaw, sdrammatizzate da camicie in nuance e sandali nude. I colori restano sobri e neutri, verde, nero, sabbia, cammello con tanto jeans: da Missoni a Saint Laurent, le frange hanno invaso le passerelle, ma anche gli scenari urbani come insegna Olivia Palermo.
Falabella Bag: Quella firmata da Stella McCartney l’abbiamo vista su Elena Perminova e Chiara Ferragni, tra le altre. E’ la borsa cult di stagione, comoda, ampia, glam. Nera, blu, verde, abbinata a colori neutri, pastello e in tinta con le scarpe, la Falabella sta bene con tutto e stampata è adatta anche ai look più alternativi, mentre portata con mise sporty ricopre il ruolo di elemento di rottura.


Salopette: Vero must di questa primavera-estate 2015 ed immancabile cult dello street style di quest’anno. Predomina il jeans, ma non mancano il bianco e i pattern stampati, anche in versione floreale. La salopette più nuova si porta in versione minimal con t-shirt e sandali bassi o sneakers, come insegnano le icone dello street style. Ottima con le righe poi, è ammessa anche in versione oversize, persino con risvoltino casual. Ottima anche in versione corta, sopra al ginocchio, per le giornate più afose.
Gonna longuette: Il ritorno di un grande classico capace di donare all’outfit un’allure d’altri tempi, eleganza e fascino pur rimanendo un capo contemporaneo. Vincono i pattern colorati alla Stella Jean, ma anche le cromìe sobrie viste sulle passerelle Burberry Prorsum e Rochas. Le forme però abbandonano la predominanza della linea attillata tipica della pencil skirt per svasarsi leggermente regalando maggiore armonia: le adepte dello street style le adorano, persino nella versione in tulle.


Rosso totale: Dalla testa ai piedi, accessori compresi. Ammessi pochi dettagli basic a contrasto, torna il monocromatico che sorprende e accende l’estate. Ottimo in versione ladylike con tailleur smilzi e gonne a ruota anni ’50, ma anche con camicie annodate. Funziona sia in versione college che preppy, spesso abbinato a t-shirt bianche per non togliere al rosso il ruolo da protagonista. Nello street style funziona benissimo ed è sicuramente un look catch-eye.
Chemisier: Grande ritorno per un capo passepartout. Lo street style lo declina in versione easy, casual e pratica, soprattutto in bianco, con gonna svasata e piccolo colletto oppure con lunghezza mini e annodato in vita. Il bianco rimane l’elemento cardine di questo pure look, perfetto se abbinato a sandali in cuoio o scarpe sportive per sdrammatizzare il look troppo bon ton. I colori degli accessori rimangono basic: neutri, rubati alla terra, ma non mancano verde bottiglia o nero. Sorprendente abbinato a fedora e stringate maschili, romantico se lungo e svolazzante portato con sandali femminili.
Sneakers: Sotto ad ogni look, perché le ragazze vogliono star comode per correre da un punto all’altro della città e star dietro ai mille impegni quotidiani. Fashion sì, ma con praticità. Gli accostamenti migliori per lo street style sono con colori basic come il bianco, il nero e il blu che si prestano bene. Ottimo l’accostamento con la pelle, inaspettato quello con la stampa tweed come visto da Chanel, perfetto con i look sporty e casual o in versione navy, vincente con il militare.

                                                                                                           Articolo scritto da Claudia Giordano


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