aka The Visitor
ITALIA – 1978
cast: Mel Ferrer – Glenn Ford – Franco Nero – Shelley Winters – Lance Henriksen – John Houston – Sam Peckinpah – Paige Conner - Kareem Abdul-Jabbar
regia: Giulio Paradisi
soggetto: Ovidio Assonitis – Giulio Paradisi
sceneggiatura: Robert Mundi – Luciano Comici
fotografia: Ennio Guarnieri
musica: Franco Micalizzi
durata: 90 min.
VALUTAZIONE:
“E’ giunto, infine, il tempo” e Obi wan Kenobi…(no, ops, è John Houston con una palandrana) in meditazione in un deserto di qualche sperduta galassia, ha la visione dell’incarnazione del Male che porterà sventura e lutti per l’intero universo.
Ovviamente il novello Anticristo nascerà sulla Terra e le fazioni del bene e del male sono già pronte a giocarsela per avere la meglio.
Peccato che più che una raffinata partita a scacchi questa tenzone somigli ad una rissa in discoteca tra ubriachi e fatti di acido, e non doveva stare tanto bene neanche chi ha avuto il coraggio di scrivere e dirigere questo film.
Così da una parte abbiamo una confraternita di cattivoni che conta tra le sue fila un giovanissimo und perfidissimo Lance Henriksen, che cerca di corrompere e portare tra le sue fila la piccola Kathy, fanciulla dai superpoteri, e dall’altra un cristianissimo Franco Nero che spalleggiato da Obi wan-Houston cerca di riaffermare il bene sulla Terra.
In tutto questo infilateci il detective Glenn Ford, ossessionato da un uccello meccanico che ripete sinistramente la frase “stri-du-lumme”, una madre convinta che la figlia Kathy sia posseduta da lo dimonio, piccioni assassini, dottori con qualche rotella fuori posto (Sam Peckinpah), e manifestazioni di vita aliena e mistica ed avrete una chiarissima idea della trama di…..
Una cosa a questo film bisogna riconoscergliela: ti lascia a bocca aperta.
Sin dalle prime inquadrature tu, ignaro spettatore che credevi di dover assistere ad un film dell’orrore, cadi in una sorta di estraniamento temporale; ma non temere, ben presto quello ti sembrerà nulla rispetto la dura prova a cui verrà sottoposta la tua capacità di sospensione della credulità. Lì dovrai mostrarti forte, convincerti di non essere pazzo e proseguire la visione accettando l’idea di vedere personaggi alla “Guerre Stellari” conversare amabilmente con accoliti de “Il Presagio”, mentre la mamma dell’indemoniata (che gioca anche un po’ a fare la “Carrie” della situazione) viene indotta a portare avanti una gravidanza stile “Rosemary’s Baby”. E questo è niente, le citazioni potrebbero andare avanti all’infinito e il vostro equilibrio mentale potrebbe subire vacillamenti e farti credere di trovarti in una convention di Cosplay.
L’importante è ripetersi continuamente: “è solo un film…è solo un film…è solo un film…”
Nonostante questo e del tutto involontariamente, il film è divertente ed è un ottimo esempio dei livelli di bassezza artistica e grandeur da delirio psicotico che riusciva a raggiungere all’epoca il cinema (non ancora imbrigliato) di genere. Insomma, anche nel fare immondizia ci si impegnava con la fantasia.
E se poi a metterci lo zampino è quell’Ovidio Assonitis , che dagli anni ’60 è il padrino incontrastato del cinema bis italiano e mondiale, dotato dell’incredibile capacità di coinvolgere vecchie star hollywoodiane nelle sue cafonerie, la caduta nel trash è inevitabile.
Da non spenderci un euro se si vuole vedere un vero fantahorror, ma da acquistare per sghignazzare con gli amici
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