La vita di una mamma, si sa, è piena di impegni, ma quando capita una mattinata libera, con un’ora a disposizione,faccio volentieri qualcosa “tutta per me” come ad esempio un salto al negozietto vintage vicino casa.
Perché ve lo racconto? Il motivo c’è, ed è questo piccolo ricettario di tale Walter Fischer dal titolo Sachertorte, Strudel e i dolci del Nord. Non è più in stampa, non si trova nemmeno con Amazon, io l’ho trovato appunto al negozietto vintage l’altra mattina, prima ancora di sapere che sarebbe stato utile per la sfida n.36 del MTC di Febbraio, visto che Mari di Lasagnapazza,vincitrice dell’ultima sfida, ha proposto lo Strudel come ricetta per la prova.
Io lo Strudel l’ho sempre mangiato preparato da altri, primo tra tutti mia suocera, che pur essendo salentina come me, e perciò esperta di altri tipi di dolci, ha vissuto diversi anni in quel di Trento, dove ha potuto fare buona esperienza di dolci del Nord e, infatti, lo Strudel è il suo cavallo di battaglia…ma andiamo avanti.
Siccome l’MTC sta diventando per me una scuola, ho colto di nuovo la “sfida”, ho studiato, ho adattato alle mie esigenze di cucina senza glutine ed ho tirato fuori uno strudel che ha superato l’esame dei giudici di casa, ma loro, si sa, son di parte …
Il ricettario vintage è stato prezioso, dirò la verità, ma il filo diretto con Mari lo è stato di più, alla fine, infatti, ho deciso che l’uovo nella sfoglia non ci stava, con buona pace del signor Fischer!
Per la crema, non me ne vorrete se ho sperimentato a modo mio…avevo comprato di nuovo il Kefir, di cui ho parlato altrove in lungo e in largo e ho pensato di preparare una kefir krem, dizionario turco alla mano, come turche sono le origini dello strudel -seppure il termine è tedesco e onomatopeico, indica infatti un <<vortice, gorgo, risucchio>> – e del kefir, parola armena che vuol dire “benessere”. L’ho adoperato perché il gusto acidulo di questo latte fermentato, secondo me, lega con quello delle mele Royal Gala che ho usato nel ripieno dello Strudel, e siccome ho voluto abbondare con la cannella,perché la adoro, questa crema di accompagnamento ne ha bilanciato il sapore molto speziato …
Devo però riconoscere al signor Fischer lo spunto del succo di mela per spennellare la sfoglia a metà cottura. Anche qui però ci ho messo del mio…ho preparato una tisana con i filtri alla mela scoperti a ottobre scorso, nella giornata che l’AISM dedica alla ricerca per la lotta alla sclerosi multipla con la vendita delle mele in molte città d’Italia, da Nord a Sud.
Ma forse vorrete la ricetta e qualche fotina … vi accontento subito;-)
Ingredienti per la sfoglia:
125 g di mix di farine senza glutine coop*
1/2 bicchiere di acqua tiepida
5 g di olio e.v.o. km 0
farina di riso q.b. per stendere l’impasto
[*a base di amido di mais, latte scremato, fibre di semi di psyllium e guar]
Per spennellare a metà cottura:
50 g d’acqua per la tisana
1 filtro alla mela
Ingredienti per il ripieno
150 g mela a fette Royal Gala
80 g biscotti al burro senza glutine (della nonna)
30 g pinoli scelti
50 g zucchero grezzo di canna
75 g di burro fuso
la buccia grattugiata di 1 limone
cannella in polvere q.l.
zucchero a velo per completare
kefir krem
1 tuorlo bio grande
125 ml kefir bio freddo
40 g zucchero a velo
15 g amido di mais
Preparare la sfoglia: disporre la farina a fontana sulla spianatoia, spargere l’olio e aggiungere poco a poco l’acqua tiepida, lavorando l’impasto per una decina di minuti, fino a renderlo elastico. Dare la forma di sfera e lasciarlo riposare coperto per mezzora. Dividere le mele in quarti, sbucciarle e togliere i semi. Tagliarle a fette sottili, versarle in una ciotola, aggiungendo zucchero, cannella,pinoli e la buccia del limone grattugiata. Mescolare bene e lasciare macerare al fresco.
Stendere la pasta con il matterello direttamente su un canovaccio infarinato (io ho usato farina di riso, ma si può anche usare maizena). Bisogna tirare una sfoglia sottile, quasi trasparente. Successivamente spennellare con metà del burro fuso la sfoglia, cospargere i 2/3 della superficie con i biscotti sbriciolati, su cui si versa il preparato con le mele che si è fatto macerare.
Arrotolare la sfoglia alzando il canovaccio dal lato del ripieno, al fine di far rimanere sopra la parte di sfoglia senza il ripieno. Aiutandosi sempre col canovaccio, collocare lo Strudel sulla piastra del forno rivestita con carta da forno, spennellare con il rimanente burro fuso e infornare a 220°C, a forno già caldo. (Se occorre, abbassare la T di 10°C. Ognuno conosce il suo forno:-)
Dopo 20 minuti di cottura, spennellare ancora la sfoglia utilizzando la tisana di mela e lasciar cuocere per altri 10-15 minuti.
Preparare la kefir krem una “normale” crema pasticcera, mescolando su fuoco basso il tuorlo e lo zucchero a velo. Versare a filo il kefir a T ambiente, rimestando continuamente con un cucchiaio di legno e aggiungere l’amido di mais. Si raddenserà molto presto, perciò al primo segnale togliere dal fuoco e far raffreddare un po’ prima di utilizzare la sac a poche.
Servire lo Strudel con un po’ di zucchero a velo e la crema accanto sul piattino, decorando a piacere.
Se si preferisce, si può rendere più la crema liquida evitando di aggiungere l’amido di mais, perché il kefir ha già una certa consistenza. (In questo secondo caso la si può servire in una tazzina da caffè.)
Con la ricetta di questo Strudel partecipo alla sfida n.36 del MTC di Febbraio
La sfida n. 36 termina qui, ma il post continua con una foto del blog Le Dernier Cri
con cui vorrei fare un piccolo “omaggio” alla Turchia di oggi, dilaniata da una guerra intestina di cui l’eco in Italia arriva a tratti…mentre la musica che ho in testa da quando ho iniziato a preparare lo strudel è quella di Voglio vederti danzare di Franco Battiato. Se ne avete piacere, possiamo ascoltarla insieme