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Struffoli: the real making of!

Creato il 24 dicembre 2015 da Morgatta @morgatta

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La mia famiglia è del sud. Io sono nata al sud. Del sud ci sono rimaste tante cose attaccate addosso, alcune usanze veramente inconcepibili, come quella di fare gli auguri per l’onomastico (roba che io mi scordo pure i compleanni, per quale motivo dovrei ricordarmi gli onomastici…e poi perché?!?), altre immancabili, come quelle cinque ore passate a fare gli struffoli per Natale (natale, altro momento “sacro” per la famiggglia). Non mi ricordo un anno senza Struffoli. Ma ricordo invece benissimo il rituale di preparazione, una cosa lunga e macchinosa, che iniziava con la disinfestazione della tavola (piano di lavoro con pulizia quasi chirurgica), la tovaglia bianca, sempre la stessa da almeno 20 anni (che se è colorata poi le palline sopra non le vedi), la tavola di legno sulla quale mamma cominciava a disporre gli ingredienti, le quali dosi (sempre uguali da secoli) vengono guardate per conferma sulla vecchia ricetta scritta a penna su un foglio ormai consumato, unto e scarabocchiato dalla sottoscritta quando era…piccola e rompicoglioni. 

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La fontana di farina, lo zucchero, il burro fuso, l’anice (arrivata a questo punto, cioè dopo aver iniziato da 3 minuti nemmeno, un cicchetto di anice mamma se lo fa sempre…o ci corregge il caffè) e piano piano le uova sbattute. E impasta, lavora, aggiungi, impasta, lavora, aggiungi…durante tutto questo processo io, da sempre, mi limito a guardare. Queste sono cose da madre (e padre, che con le sue zampone grosse dà una mano ad amalgamare il tutto, nonostante venga rimproverato costantemente per la sua tecnica). Il mio momento arriva quando c’è da fare le palle…palline, tonde. Eh sì. Gli struffoli industriali hanno forme asimmetriche ed imprecise, ma in casa mia NO! Guai se non sono a forma di pallina, tutte più o meno simili. Perché “la nonna le faceva così“. Ecco perché ci vogliono mille ore (e possibilmente mille mani): perché dei tocchettini tagliati a coltello devono essere trasformati in palline rotonde. Quest’anno ero sola. Un testa a testa con mamma, con milleottocentopalline da arrotolare e con i discorsi di madre del sud (quelli lì, sì, lavoro, uomini, futuro, famiglia, spettegolamenti su tutto l’albero genealogico vivente…e pure su qualcuno andato…i gossip antichi sono quelli che preferisco). Friggi, aggiungi miele, gratta limoni, taglia canditi, proteggi tutto ciò dalle incursioni del gatto. Goditi il risultato, ma solo un assaggio. Questi, fino al 25, sono Off-Limits. Ma ormai manca poco…

STRUFFOLI di mamma mirella (con l’aiuto delle mie sante manine)

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Buon Natale, con le tradizioni o anche senza… ;)



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