La rivista medica Contraception ha pubblicato i risultati di un nuovo studio, ripreso da LifeNews, che pare confutare il ritornello per cui l’impiego di metodi contraccettivi abbasserebbe il numero di aborti.
SPAGNA. Lo studio, che ha seguito donne spagnole in età fertile dal 1997, è stato effettuato rilevando ogni due anni l’utilizzo di metodi contraccettivi e se le donne fossero rimaste incinte o avessero abortito. Lo studio ha rilevato che l’utilizzo complessivo di metodi contraccettivi è aumentato dal 49,1% al 79,9% nel decennio 1997-2007. L’utilizzo di condom è salito dal 21% al 38,8% mentre le donne utilizzano maggiormente la pillola: dal 14,2% al 20,3%. Nonostante la fiducia riposta nella contraccezione, il tasso di aborto volontario è salito da 5,52 a 11,49 aborti ogni 1000 donne [ovvero è raddoppiato in soli dieci anni!].
INGHILTERRA. Anche la pillola del giorno dopo è stata acclamata dai sostenitori dell’aborto come un metodo per ridurre gli aborti, ma le statistiche degli Stati Uniti e di altri paesi dimostrano il contrario. Secondo il London Daily Mail, i tassi di gravidanza delle adolescenti sono ora più alti di quanto fossero nel 1995 e il numero di gravidanze tra le ragazze sotto i 16 anni è anch’esso al massimo valore rilevato dal 1998. Tutto questo nonostante il governo britannico spenda 300 milioni di sterline (360 milioni di euro) nel tentativo di dimezzare il numero di gravidanze fra le adolescenti facendosi promotore di una vasta campagna di educazione sessuale. Il tasso di aborto tra le adolescenti britanniche ha avuto un aumento stabile dal 1999, anno in cui il governo ha messo in atto il suo programma Teenage Pregnancy Strategy [strategia (per il controllo) della gravidanza nell’adolescenza.
SVEZIA. Nel 2008, funzionari svedesi hanno riportato che il numero di aborti in Svezia era aumentato del 17% dal 2000 al 2007 nonostante nello stesso periodo le vendite della pillola del giorno dopo fossero aumentate. La pillola del giorno dopo nel 2001 è diventata in Svezia un farmaco che può essere acquistato senza ricetta medica. Le vendite sono triplicate nella capitale e raddoppiate in tutto il paese. Ciononostante, le nuove cifre nazionali indicano 37.205 aborti in Svezia nel 2007, circa il 17% in più rispetto ai 30.980 effettuati nel 2000. In Svezia vi è un numero di aborti in proporzione doppio rispetto all’Italia, “nonostante” una elevatissima diffusione dei metodi contraccetivi. A Stoccolma sono stati effettuati 10.259 aborti, con un aumento del 6,9% in un solo anno, rispetto alle cifre del 2006.
SCOZIA. Lo scorso anno il numero di aborti in Scozia è aumentato per il terzo anno consecutivo, nonostante una forte propaganda affinché le donne usino la pillola del giorno dopo. Gli aborti in Scozia sono aumentati del 4% secondo un rapporto del British National Health Service ed ora ammontano a 13.703. Questo aumento giunge dopo che lo stesso NHS aveva riportato 13.081 aborti nel 2006 e 12.603 nell’anno precedente: un aumento di circa il 3,8%. L’aver maggiormente promosso la pillola del giorno dopo non solo ha avuto come risultato un maggiore, e non minore, numero di aborti, ma anche l’aumento del numero di donne che abortiscono più volte. Il NHS riferisce che un quarto delle donne, il 26,3%, che hanno abortito in Scozia nel 2008 avevano abortito almeno un’altra volta in precedenza. Il che significa che 3’600 donne avevano abortito una o più volte in precedenza, secondo le statistiche governative.
STATI UNITI. Infine, una relazione di Planned Parenthood del West Washington mostra che gli aborti sono in aumento nello stato del Washington nonostante Planned Parenthood abbia partecipato al programma pilota “Take Charge” nello stato del Washington, programma cominciato nel 2001 per fornire gratuitamente contraccettivi a donne con basso reddito non ancora sotto copertura Medicaid. Tuttavia il rapporto annuale di Planned Parenthood West Washington mostra che gli aborti sono saliti del 16%, dai 7.790 del 2006 ai 9.059 del 2007.
Uno studio americano ha recentemente dimostrato che ciò che riduce veramente l’aborto (del 15%) sono leggi che richiedono il coinvolgimento dei genitori prima che i minorenni optino per questa possibilità.