Ci sarebbe un chiaro collegamento tra aborto e nascite premature. Quello che è meno chiaro è perché la comunità scientifica continua ad ignorarlo. Il dottor Byron Calhoun, professore e vicepresidente del dipartimento di ostetricia e ginecologia della West Virginia University-Charleston denuncia chiaramente la «sepoltura» di tale nesso nella letteratura medica e definisce come «disonesto, irrispettoso e in malafede» chi si ostina a negarlo. In uno studio pubblicato da C-FAM, lo stesso Calhoun analizza diversi decenni di letteratura medica indagando sui risultati di ricerca sul legame tra aborto e nascita pretermine.
Nella mole di studi esaminati dal dottore (alcuni di questi riportati nel dossier dedicato dell’UCCR), risulta anche un rapporto di quest’anno dell’Organizzazione mondiale della sanità, in cui viene evidenziato come 15 milioni di bambini nascono prematuramente ogni anno, con le complicazioni annesse e di cui, più di un milione tra questi non sopravvive. Sebbene nel report dell’agenzia Onu, la questione venga liquidata con una mancanza d’informazioni sufficienti, il dottor Calhoun afferma che in almeno 127 studi emerge «un statisticamente notevole rischio di nascita prematura dopo un aborto». Nella ricerca del dottore viene inoltre citata una significativa meta-analisi del 2009, in cui risulta un incremento del rischio del 64 percento in seguito ad una sola interruzione volontaria delle gravidanza. Giunge alle medesime conclusioni un’altra meta-analisi dello stesso anno, che con disarmante chiarezza suggerisce: «maggior è il numero di aborti precedenti alla prima gravidanza, maggiore è il rischio di nascita pretermine». Entrambe, sono poi state confermate da uno studio cinese del 2010, in cui è stata inoltre avanzata una distinzione tra aborto medico e chirurgico. La ricerca ha infatti stimato che, in una storia clinica in cui le due tecniche di interruzione di gravidanza sono combinate, la percentuale di rischio sale al 218 percento.
Il fenomeno, definito «fin troppo comune», nella comunità medica, in cui vengono ignorati dati o riportati selettivamente i risultati degli studi relativi a questa questione, rischia di far pesare le sue conseguenze direttamente sulle donne «malinformate sui rischi dell’aborto». Tutti coloro che sono coinvolti in qualche modo con la salute della donna devono «essere informati sul costo della nascita prematura, in termini sia economici che di sofferenza umana», altrimenti, se il nesso tra aborto e nascita pretermine continuerà ad essere ignorato, conclude Calhoun, «milioni di bambini continueranno a morire e milioni di famiglie a soffrire, invano». La notizia è stata riportata da EWTN News.