Mi è capitato, di frequente, di
ascoltare le storie dei figli di alcolisti. Ogni storia è diversa per la causa
dell’alcolismo, per la sua insorgenza, per le capacità della famiglia di
sostenere il disagio e di affrontarlo, etc. Eppure, si ritrovano elementi in
comune, sia durante la permanenza nella famiglia d’origine sia nella formazione
della nuova famiglia. Le storie che vi racconterò avranno come protagonisti
personaggi con nomi e altri dati inventati per evitare ogni possibile
riconoscimento.
“Sonia ha 40 anni suo padre, Alberto, è un alcolista dall’età di 35
anni. Il padre di Sonia è un uomo che si preoccupa per gli altri, è infermiere
nel lavoro e nella vita, con chiunque si dimostra bisognoso di aiuto. A 35 anni
muore la madre di Alberto e il dolore è tanto e insopportabile che l’alcool
sembra l’unico mezzo per trovare un po’ di sollievo. Alberto diventa un
alcolista cronico e la moglie decide di andarsene. Sonia non comprende il padre
e non lo accetta così appena le è possibile lascia la casa paterna e sposa
Gaetano. Sonia non ha più alcun rapporto con il padre, lo ha, apparentemente,
cancellato dalla sua mente e dai suoi ricordi ma è sempre carica di rabbia e
tensione. La rabbia è rivolta a se stessa, ai figli ma soprattutto al marito
dal quale pretende una perfezione che non esiste. Sonia chiede una terapia
perché teme che la sua rabbia abbia a che fare con il padre e il suo
alcolismo.”
“Fausto ha vissuto la sua infanzia con la sorella Denise e la madre
Claudia poiché il padre alcolista non si è mai occupato né dei figli né della
moglie. Fausto vedeva il padre sporadicamente solo nelle occasioni in cui lui
decideva di incontrarlo e comunque sempre per tempi molto brevi. Quando
incontrava il padre la preoccupazione era costante. L’attenzione sempre rivolta
a riconoscere i segnali di una sbornia e il desiderio di rendersi invisibile se
ne avesse colto qualcuno. Oggi, Fausto, si sta separando dalla moglie.
Profondamente insicuro non si è mai sentito amato abbastanza da lei che stanca
delle sue accuse e recriminazioni ha deciso di lasciarlo.”
Due storie diverse ma con un
unico filo conduttore: l’alcolismo. Sia Sonia che Fausto hanno vissuto un
profondo senso di precarietà perché
l’alcool non consente di avere il controllo su di sé e sugli altri. Il risultato
è un forte senso di insicurezza personale e di iper-attenzione nei
confronti delle persone e dell’ambiente circostante che induce ad una preoccupazione costante. Entrambi si sono ritrovati a confrontarsi con l’impotenza dei rispettivi padri che incapaci
di far fronte ai loro problemi si sono arresi passivamente. L’impotenza,
l’incapacità e la passività generano rabbia
in chi guarda e che a sua volta non può cambiare nulla. E la rabbia, Sonia e
Fausto, l’hanno portata nelle nuove famiglie dove ha creato astio e conflitti
non risolvibili.
Sonia e Fausto hanno cercato un
riscatto in una nuova famiglia e con essa hanno sperato di rivolvere le
insicurezze e le tensioni antiche. La formazione della coppia e la nascita dei
figli sono momenti di cambiamento e possono aprire situazioni bloccate da tempo
ma spesso è molto complesso riuscire a sbloccarle e liberarsene senza un aiuto
esperto.
Dott.ssa Katjuscia Manganiello – Psicologa Psicoterapeuta Pesaro Urbino Marche Studio di Psicologia e Psicoterapia – via Guido Postumo, 8 / 61121 Pesaro Urbino Marche






