Giovedì scorso, il 16 ottobre, nel corso della Conferenza internazionale "Non invasive tools for early detection of autism spectrum disorders", l'Istituto Superiore di Sanità ha annunciato i primi risultati di uno studio iniziato nel 2011 e portato avanti dalle sezioni di neurotossicologia e neroendocrinologia dell'ISS in collaborazione con alcune Unità Operative appartenenti a quattro diverse Regioni.
La ricerca è mirata alla individuazione dei segnali precoci dei disturbi dello spettro autistico (ASD) e fino ad oggi sono stati reclutati ai fini di studio 80 bambini presumibilmente sani e 25 bambini ad elevato rischio, in quanto appartenenti a famiglie dove il disturbo è già presente in altri membri.
La tecnica prevede una osservazione longitudinale che include anche il periodo di gestazione e si protrae fino ai 18 mesi di vita: hanno fino ad ora aderito e collaborato al progetto i servizi sanitari di Lombardia, Toscana, Lazio e Sicilia e sono stati presi in considerazione e monitorati con l'ausilio anche di video, i seguenti parametri:
- indici di benessere: pianto, motricità spontanea a 6, 12, 18 e 24 settimane di vita.
- Misure auxologiche: altezza, peso e circonferenza cranica, essendo state associate ad ASD anche alterazioni dello sviluppo cranico, registrazioni effettuate fino ai 18 mesi.
- Brevi registrazioni video quindicinali relative al comportamento ed alle abilità comunicative verso l'adulto, effettuate dai genitori.
- Controlli specialistici a 6, 12 e 18 mesi per valutare sviluppo intellettivo, comunicativo e del linguaggio.
- Infine e solo per i bambini considerati a rischio elevato è stato anche fatto un prelievo ematico per estrarre ed analizzare il materiale genetico.