“mi sono rotto il cazzo degli esperimenti del frequentiamoci ma senza impegno
stiamo insieme ma non vediamoci che poi ho paura
anzi vediamoci quanto ci pare ma vediamoci in compagnia
mi sono rotto il cazzo dei codardi con l’amore degli altri
mi sono rotto il cazzo perché poi non si dorme più
si sta svegli finchè non muore la speranza
maledetta stronza che non muore mai mentre io vorrei dormire”“I’m sick of experiments of dates but with no obligation
be together but don’t meet ’cause I’m afraid
actually meet when we want, but with others
I’m sick of the cowards with others’ love
I’m sick of all this ’cause then you don’t sleep anymore
you stay awake ’till the hope dies
damn asshole, that never dies, whereas I would like to sleep.”(Mi sono rotto il cazzo – Lo Stato Sociale)
Sono stufa.
Stufa dei vigliacchi con l’amore degli altri.
Stufa dei bugiardi, del lavoro che non si trova, dei giovani che non vogliono lavorare, dei lavori che “eh, ma ti fai sfruttare troppo”, dei “non cerchi lavoro”, “ora hai lavoro”, “cercati casa”, “dai, torna a casa”.
Sono stufa delle signorine alternative, dei finti punk, degli hipster del cazzo, delle femministe ma non troppo, anarchici ma non troppo, tutto ma non troppo.
Di quelli che se hai la cresta uccidi la tua femminilità, dei falsi col sorriso da cazzo, delle situazioni ambigue che non si capisce mai dove stiamo andando.
Di quelli che non sanno quello che vogliono, di quelli che lo sanno troppo e poi boh…di quelli che promettono e non mantengono mai.
Sono stufa di quelli che non se l’accollano, di chi fa il pilotto sul prendersi le responsabilità…e poi non se le piglia.
Della burocrazia che t’ammazza, degli incompetenti sui luoghi di lavoro.
Del cibo di merda, delle persone che non sai che dirtici.
Di quelli che si fanno i cazzi propri, senza mai pensare alle emozioni degli altri.
Delle multinazionali, degli stage, tirocini, accompagnamenti al lavoro, progetti europei, regionali, provinciali, comunali…che tanto poi è sempre lavoro a gratis.
Quelli che sei troppo qualificato, per nulla qualificato, che se fai arte non è un lavoro, che ti serve esperienza, che non serve esperienza…e comunque l’importante è VENDERE.
Sono stufa dell’atteggiamento positivo, che devi sorridere, credere in te stesso, dare il massimo, fare il massimo, stare al massimo, e comunque….vivere per l’azienda.
Dei locali “alternativi”, che suonano punk però vogliono 10 euro d’ingresso, di quelli che “non ti possiedo, non sei mica una casa!” però poi sclerano se esci con un amico tuo.
Sono stufa di quelli che ti dicono “noi poveracci” e poi hanno casa al centro, in affitto, e comunque hanno sempre 50 euro nel portafogli.
Sono stufa di quelli che non parlano chiaro, che so carucci e gentili finché gli conviene, di chi non si sbatte.
Delel svolte che non arrivano mai, delle mattine con l’ansia, le notti con l’ansia, i pomeriggi con l’ansia….insomma, na vita con l’ansia.
Sono stufa di chi ha capito tutto e te lo spiega, di quelli bravissimi nei rapporti umani…ma solo nella teoria!
Dei finti compagni, di quelle che “la solidarietà femminile” e poi ti chiamano troia, delle serate reggae.
Di quelli che “la scena è morta”, “la scena è viva”, “la scena è malata”.
Quelli che se non sai le citazioni a memoria non sei davvero compagno, delle tipe tanto emancipate che ridono come oche a qualsiasi cazzata.
Di quelli che te rovinano la vita e poi non hanno le palle di risponderti al telefono. Dei cazzari. Di quelli che ti ignorano ma mai del tutto.
Di quelli che ci ripensano, che ti vogliono dolce, indifesa, indipendente, fedele, innamorata, sveglia, femminile, servizievole, sorridente, comprensiva, sensibile, positiva, partecipe…ma solo quando gli va a loro.
Sono stufa di tutti voi.
Io vado via, voi andate a fanculo!
I’m tired.
Tired of cowards with others’ love.
Tired of liars, of the job that can’t be found, of young people don’t want to work, the job that “yeah, but you let them take too much advantage of you”, of “you aren’t looking for a job”, “now you have a job”, “search for an house”, ” Come on, come back home. ”
I’m sick of the alternatives ladies, of fake punks, of fuckin’ hipsters, of the femminists but not too much, anarchists but not too much, everything but not too much.
Of those that if you have a mohawk you’re killing your femininity, of the false ones with the fuckin’ smile, of ambiguous situations that you never understand where we are going.
Of those who don’t know what they want, of those who know too much and then dunno! … of those who promise and never keep.
I’m tired of those don’t take on, who do a lesson about “take responsabilities” .. and then they don’t take on them!
Of bureaucracy that kills you, of incompetents in the workplace.
Of crappy food, of people with who you don’t know what to say each other.
Of those who make their own business, but never think about others’ emotions.
Of multinationals, internships, apprenticeships, accompaniment at work, European, regional, provincial, council, projects … that in the end are always to work for free.
Those who that you are overqualified, not qualified, that if you make art it is not a job, you need experience, you do not need experience … and in any case the most important thing is to SELL.
I’m sick of positive attitude, you have to smile, to believe in yourself, give my best, do the best, be the best, and in any case …. to live for the company.
Of the “alternative” places, that organize punk gigs but they want 10 euros for the ticket, those who “I can’t own you, you are not an house!” but then freak out if you go out with a friend of yours.
I’m tired of those who tell you “us poor” and then they have an house in the city center, for rent, and in any case always 50 euros in the pocket.
I’m tired of those who do not speak clear, that are gentle and kind until it is useful for them, of those who don’t make efforts.
Of the turning points that never arrive, of the morning with the anxiety, the nights with anxiety, afternoons with anxiety …. well, a life with anxiety.
I’m tired of those who have it all figured out, and they explain it to you, of those so much talented in human relationships … but only in theory!
Of the fake comrades, of those who that “women’s solidarity” and then they call you bitch, of reggae nights.
Of those who that “the scene is dead”, “the scene is alive”, “the scene is sick”.
Those who if you don’t know the quotes by heart you are not really a comrade, the girls so emancipated that laugh like geese to any bullshit.
Of those that ruin your life and then not have the courage to answer the phone. Of the fuckin’ liars. Of those who ignore you, but never completely.
Of those who have second thoughts, of those who want you sweet, defenseless, independent, faithful, loving, smart, feminine, helpful, smiling, understanding, sensitive, positive, participatory … but only when they want.
I’m sick of all of you.
I go away, you go to fuck yourself!
Image: Can of Fuck You by FuckBot