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su e giù per la laguna

Da Guchippai
su e giù per la lagunaseguendo il consiglio di F, mi sono iscritta al sito di Trenita(g)lia perchè così ci si possono procurare biglietti a prezzi superscontatissimi. confesso che ero scettica e non sono ancora sicura al 100% che non ci sia una fregatura da qualche parte, però resta il fatto che, prendendoli con doveroso anticipo, si ottengono veramente dei prezzi competitivi. che a me viaggiare in treno piace molto (malgrado l'impegno di Trenitalia di farmelo piacere di meno XD) ma di solito mi trascino per ore sui regionali perchè le Frecce hanno dei prezzi che non si affrontano. 

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l'Orient-Express in partenza da Venezia: essenza del mio immaginario
di treno, nonchè uno dei miei sogni nel cassetto

il rovescio della medaglia è che occorre programmare i viaggi con notevole anticipo e dunque non è possibile sapere se il giorno in cui partiremo il tempo sarà bello oppure no, dettaglio che non importa a chi viaggia per affari o è in transito, ma interessa moltissimo a me che voglio sempre fotografare. comunque, avendo già i biglietti pagati, sabato scorso sono partita per Venezia confidando nella mia buona stella. avevo in programma alcune cose e non sapevo bene da dove cominciare, quindi ho scelto la meta più lontana: Burano. 


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quest'isoletta, come mi confermano anche i sassi, è famosa per due cose: i merletti e le case colorate. io c'ero stata solo un'altra volta qualche secolo fa, ma sempre di sabato, e difatti il ricordo più forte che ho di quel giorno è quello del profumo del bucato steso ad asciugare. mentre ero sul vaporetto, mi chiedevo appunto se le massaie del posto avessero conservato l'abitudine di lavare i panni il sabato: ebbene sì, anche se devono aver cambiato ammorbidente. 


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il grosso dei turisti per fortuna si è riversato su Murano e quindi Burano era vivibile. questo non mi ha comunque impedito di cercare di infrattarmi lontano dal canale principale (che, se uno conosce Burano, è una battuta perchè quest'isola, per quanto deliziosa, è uno sputo). 


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dopo essermi opportunamente sfogata a fare foto, ho ripreso il vaporetto e sono andata alla Giudecca (e mi sa che ci ho messo lo stesso tempo che ad arrivare in treno dalla mia città a Venezia!!). qui ho visitato la mostra di Sebastião Salgado, Genesi. ho trovato le sue foto di una bellezza struggente; la mostra vuole essere insieme un omaggio e un grido di allarme per la terra. 


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si trovano esposte fotografie di bellezze naturali e animali, e immagini di popoli tribali che vivono ancora in maniera primitiva. ovvero: primitivo è ciò che definiamo noi che abitiamo nel cemento, circondati dalla tecnologia, ma per queste persone significa semplicemente vivere in simbiosi con la natura e curandosi di assolvere solo i propri bisogni fondamentali. malgrado il folto pubblico, mi sono ritrovata spesso divisa tra l'ammirazione e la commozione: il nostro pianeta è splendido! e la bellezza può veramente commuovere, tanto più se ci si rende conto del gravissimo rischio che corre di essere distrutta proprio da chi la dovrebbe rispettare e difendere. 
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ripreso il traghetto, non mi sono fatta mancare il solito gelato (anche se da passeggio, perchè temevo di avere poco tempo) e sono andata a visitare la mostra di Franco Fontana restando in un certo senso in ambito naturalistico, dato che questo fotografo è famoso per i suoi paesaggi. e non solo, infatti la mostra offre una visione competa del suo lavoro. sono rimasta nuovamente a bocca aperta di fronte ai colori saturi della campagna e a certi paesaggi urbani del tutto simili a quadri astratti; molto suggestiva anche l'ultimissima serie di foto del cimitero di Staglieno. 


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Fontana era presente, arzillo (malgrado gli 81 anni) e disponibilissimo, quindi anche se di solito rifuggo da queste cose, mi sono fatta autografare il catalogo della mostra e ci ho pure fatto due chiacchiere (con Fontana, non con il catalogo). in particolare gli ho chiesto qual era la sua macchina preferita, e lui ha risposto la Canon, puntualizzando che comunque la macchina è come la penna; quanto alle pellicole, ha citato Kodachrome ed Ektachrome. uscita di lì, mi avanzava ancora un'oretta abbondante prima del treno, quindi ho gironzolato con molta calma, ho scattato qualche altra foto e infine ho ripreso il treno per casa, rischiando di non raggiungerla perchè, giunta a Bologna, ho scoperto che alle 21 era partito il solito sciopero e i treni venivano via via cancellati a più non posso. meno male che il mio è stato confermato! quanto a quello che è successo sul treno... ve lo racconto domani!


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