“CHI RIESCE a guardare questo video?”. La sfida viene lanciata da un utente su Facebook. I suoi contatti cliccano play, ma si ritrovano davanti a delle immagini inaspettetate. Da voltastomaco.
Un uomo mascherato viene ripreso mentre uccide una donna, decapitandola. Le segnalazioni per violazione dei termini d’uso si moltiplicano. Ma dal social network nessuno muove un dito e il video rimane lì.
Infatti non vìola più nessuna regola, Facebook le ha cambiate.
Di nuovo. Da qualche settimana infatti, sul social network più frequentato al mondo è possibile pubblicare video violenti di qualsiasi tipo.
La questione sarebbe passata inosservata se il premier britannico, David Cameron, non l’avesse commentata su Twitter. “È da irresponsabili – ha scritto Cameron – che Facebook permetta di postare video di decapitazioni, soprattutto senza alcun avvertimento. Dovranno spiegare il loro comportamento ai genitori spaventati”.
Ma le uniche condanne, fino ad ora, sono arrivate solo verso la decisione del social network. A Palo Alto non sono rimasti insensibili davanti alle critiche. “Stiamo lavorando per fornire alla gente un ulteriore controllo su quello che vedono – fanno sapere dalla società -. Stiamo pensando di includere un messaggio per gli utenti, avvisandoli che stanno per vedere delle immagini particolarmente cruente”.
La soluzione potrebbe non soddisfare gli inserzionisti pubblicitari.
La Zipcar, società di car sharing, ha detto alla Bbc di essere irritata per la possibilità che i suoi annunci possano apparire vicino a video del genere. “Vogliamo che sappiate che noi non giustifichiamo questi tipi di contenuti ripugnanti che circolano su Facebook”, ha dichiarato in un comunicato.
Di sicuro non corrono il rischio di vedere i loro logo vicino alla foto di una madre che allatta il proprio figlio: potrebbe vedersi il seno della donna, un’immagine non adatta ad un pubblico giovane. Quelle sì, Facebook le censura