C’è ormai, diffusissima, un’insofferenza profonda nei confronti di tutto ciò che è stato, sino ad ora, percepito dalla gente comune come elemento di potere. La pagina facebook “Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria” ha raggiunto, nel giro di pochissime ore, più di 61000 contatti.
Forse queste persone che hanno cliccato su quel “MI PIACE” non si troveranno mai in una piazza reale, forse è solo l’ennesimo fuoco mediatico ma se cominciamo ad osservare il crescente numero di iniziative via web (e non solo) ci renderemo conto che ormai la pazienza della gente è davvero al limite.
Se basta cliccare su quel MI PIACE per sentirsi parte di un gruppo, di una comunità, allora vuol dire che la gente, il popolo, sente fortemente la necessità di tornare ad essere parte importante della società.
Siamo rimasti/e per troppo tempo in disparte ad osservare i potenti distruggere tutto ciò in cui credevamo. La colpa è anche nostra, glielo abbiamo permesso, presi dalle nostre quotidianità. Ma oggi che le nostre quotidianità sono precarie, per moltissimi/e di noi solo un vago ricordo, allora cresce la necessità di far parte di qualcosa. Pensiamo, per esempio, al movimento delle donne “Se non ora quando” o ai tanti altri gruppi di persone che si uniscono per far sentire la propria voce.
La forza della rete, in questi casi, non è da sottovalutare così come non lo è l’esasperazione a cui la gente è stata portata.
Lo dico da persona laica, sbattezzata e anticlericale. Lo dico da omosessuale che convive da nove anni col proprio compagno e che, anche a causa dell’omofobia di una parte della chiesa, non ha quei diritti fondamentali di cui godono invece le persone eterosessuali. Lo dico da “uomo” nel senso più vasto e dignitoso della parola.
I forconi non mi piacciono, la chiesa è formata da tante persone, donne e uomini, e la religione, di qualsiasi religione si tratti, potrebbe anche essere un elemento positivo se non ci fossero gli uomini a usarla per i propri interessi.
Sono certo che moltissime delle persone che hanno aderito a questo gruppo sanno bene che nella chiesa ci sono tante persone che credono davvero e che fanno del bene e non serve a nulla urlare “preti pedofili” o prendersela, indistintamente, con tutti.
Io ho cliccato su quel “MI PIACE” perché credo in uno stato laico, perché voglio l’abolizione dei patti lateranensi, perché non voglio più dare il mio 8×1000.
La misura è colma. Colma per i privilegi della politica, colma per i privilegi del Vaticano.
Lo stato è una cosa e la religione è un’altra. Ci sono i luoghi di culto, c’è piena libertà di religione. Chi vuol continuare a sostenere la chiesa cattolica o qualsiasi altra chiesa dovrebbe poter essere libero/a di farlo ma che questo sia un’imposizione per tutte le persone è una vera vergogna.
Il Vaticano faccia la sua parte, i politici la smettano di genuflettersi continuamente al volere della chiesa. In uno stato laico tutto ciò che riguarda il welfare non dovrebbe essere lasciato nelle mani della chiesa. Lo stato è laico! Basta soldi alle scuole private, basta detrazioni fiscali, basta continui regali per farsi perdonare le mancanze e le inadeguatezze.
Il potere, quello politico e quello religioso, abbia rispetto del popolo.
Altrimenti il popolo, prima o poi, si riprenderà le piazze.
Marino Buzzi
Magazine Opinioni
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