Al via questa sera su Rai1 la miniserie Tutta la musica del cuore, con Francesca Cavallin e Johannes Brandrup, girata a Monopoli (Bari) e realizzata da Casanova Multimedia di Luca Barbareschi per Rai Fiction e con il sostegno di Apulia Film Commission. Sei puntate per la regia di Ambrogio Lo Giudice. Nel cast della fiction, anche Laura Glavan, Giordano Franchetti, Fabrizio Traversa, Francesco Santopirro, Paola Gassman, Vittoria Piancastelli, Franco Trevisi, Erica Blanc e Ugo Pagliai. Una storia che narra la magia della musica classica attraverso l’entusiasmo e la passione dei giovani allievi di un piccolo Conservatorio della Puglia. Una storia che racconta anche come, attraverso i sogni, può avvenire il riscatto dagli effetti striscianti della malavita. Angela, una funzionaria del ministero dell’Università (Francesca Cavallin) e Mattia, un docente della scuola (Johannes Brandrup), uniranno le loro forze per salvare il Conservatorio dalle grinfie del direttore corrotto.
“Angela, il mio personaggio, è davvero interessante – afferma Francesca Cavallin al settimanale Sorrisi e Canzoni -. Inizialmente è rigida e severa, perché costretta a fare i conti con un’antica ferita. Scopriremo, infatti, che ha dovuto rinunciare al sogno di diventare pianista. Il destino, però, le offrirà una seconda opportunità che le permetterà di tornerà ad amare e a suonare. Un personaggio che ho sentito molto nelle mie corde perché anche io amo la musica classica”. L’attrice rivela che “Sul set ero instancabile, anche perché questo è il mio debutto come protagonista. Quindi non mi sono concessa tregua fino a che, un giorno, sono svenuta per la stanchezza e per il caldo, ma mi sono ripresa velocemente”.
“La vera sorpresa di questo lavoro è stata la scoperta dei giovani musicisti, tutti noi, compresi gli attori, Francesca Cavallin, Lucrezia Lante della Rovere, Johannes Brandrup, la troupe, siamo rimasti affascinati dal talento di questi ragazzi e dalla loro energia – spiega il regista -. Dalla loro voglia di partecipare a questo progetto, dalla voglia di eseguire le loro performance in modo eccellente, in testa a tutti il giovane violinista Giordano Franchetti, un vero talento ormai lanciato a livello internazionale. E anche grazie a loro abbiamo capito che la storia che andavamo raccontando, faccende poco chiare all’interno di un conservatorio pugliese e le indagini della ispettrice del ministero (Francesca Cavallin), erano state ben scritte dalla sceneggiatrice Laura Ippoliti, e che tutto corrispondeva a situazioni spesso vissute dagli stessi ragazzi. Oltre agli intrecci sentimentali, che si snodano per tutta la miniserie, quello che spero di essere riuscito a trasmettere è il desiderio di riuscire a fare in modo che in questo nostro Bel Paese il talento non vada sprecato, che le nuove generazioni debbano essere sostenute e che si riesca finalmente a stroncare il malaffare e a ripulire le istituzioni”.