Paolo Del Debbio mette il dito nella piaga e fa bene. La situazione in Italia del mercato del lavoro è drammatica e potrebbe essere una miccia per una combustione drammatica. I passati governi – Tutti – hanno creato debiti a montagne e si ripresentano alle elezioni come se niente fosse. Non ho santi in paradiso…”. E’ questo il titolo della puntata in onda questa sera, in prima serata alle 21.10 su Rete 4 di “ Quinta colonna”: il talk di approfondimento prodotto da Videonews e condotto da Paolo Del Debbio ha proposto come in ogni puntata grandi storie di cronaca e di attualità analizzate e ricostruite con precisione dagli inviati e dai giornalisti del programma. Un appuntamento che anche nella puntata andata in onda la scorsa ha ottenuto buoni ascolti: nell’appuntamento dal titolo “Maledette tasse e astensione record” sui risultati delle elezioni regionali siciliane e gli effetti della legge di stabilità, il talk di Rete 4 ha totalizzato 1.702.000 di spettatori pari ad uno share dello 06,92%.
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Inviato il 20 novembre a 17:56
ciao paolo, visto che parlate molto spesso del malessere dell'italia e dei nuovi poveri, che il governo monti sta mettendo in mezzo la strada, una volta mi farebbe piacere che vi accorgeste del grandissimo problema che sta vivendo l'abruzzo.oltre il problema lavoro e perdita di posti in italia, qui a l'aquila è un doppio problema, i lavori della ricostruzione che si stanno facendo quasi tutti li stanno facendo ditte esterne a l'abruzzo portando con loro anche artigiani e tutto un insieme di lavoratori da fuori regione, io sono un artigiano istallatore termoidraulico e non riesco come tanti altri artigiani della mia citta' a trovare lavoro, tu pensa che anche i miei vecchi clienti non possono chiamarmi o interpellarmi per i lavori in quanto le famose ditte esterne vietano che subentrino lavoratori esterni dalle loro dipendenze, pertanto il capitale che dovrebbe consentire agli aquilani di lavorare e guadambiare per vivere, si sta verificando il contrario noi artigiani residenti stiamo morendo di disperazione e di una futura fame in quanto mai nessuno è vissuto senza avere soldi per tirare avanti e mangiare, se i capitali vanno fuori regione, cosa resta in loco! questo in parole brevi sta diventando un dramma doppio per l'aquila. ciao paolo da gabriele tomei