Ci sono dei piccoli gioielli nel fumetto (delimitiamo in modo concepibile per tutti l’area di riferimento in cui ci stiamo addentrando); ci sono delle graphic novel che riescono a stupire per molte ragioni, che vanno da un tratto decisamente inconfondibile o innovatore a una storia che lascia stupiti, fino a personaggi che difficilmente si possono cancellare dalla mente.
Il più delle volte si pensa a marchi e volumi americani, magari d’oltralpe, in maniera incosciente si punta lo sguardo al Sol Levante ma mai si pensa seriamente che un grandissimo “prodotto” possa venir fuori dal cilindro italico (sempre facendo la tara e ovviamente togliendo dal discorso i grandi papà, quelli di Bonelliana memoria et similia)…
Poi arriva tra le mani qualcosa che racchiude tutto quello che di bello e interessante si può chiedere a un fumetto (alterniamo fumetto e graphic novel per non sembrare otaku, nerds, fanatici insomma e fare i distinguo del caso etc etc etc bla bla bla), arriva SUBURBANS edito dalla fantastica 80144 Edizioni.
Spiazzante, ironico, carico, grottesco, avventuroso.
Ambientato a Napoli dove – i fatti si rifanno alle notizie apparse sui giornali negli anni 80, in cui si parlava di un topo antropomorfo- un grosso topo incazzoso e cazzuto (permetteteci un eloquio adatto e contestuale) vive le sue bizzarre avventure – in costante fuga da un boss che vuole ucciderlo perché ha assassinato suo figlio – tra droga, gang di killer chiamate “I figli di San Gennaro”.
Tra tavole così piene da fare male agli occhi, luci fredde come il degrado cittadino e sociale in cui il protagonista vive e una storia totalmente delirante e ricca di colpi di scena, SUBURBANS non è da leggere: è da divorare!
Perché non ha soltanto un grande stile, ma come dice qualcuno di nostra conoscenza “Tiene ‘a cazzimma!”
Buona scelta
IBD
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