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Sud, fuggono cervelli ma piovono candidati

Creato il 09 gennaio 2013 da Ilazzaro @Ilazzaro

 

Sud, fuggono cervelli ma piovono candidati

...ovvero la lista dei candidati catapultati dal Nord al Sud senza avere alcun contatto col territorio.

Un articolo di Marco Esposito, portavoce di Unione Mediterranea, pubblicato su Onda del Sud.

L’assenza di lavoro e la fuga dei cervelli è uno dei mali del Mezzogiorno, il quale spende per formare i propri figli e poi li vede partire con il proprio bagaglio di conoscenze. Si assiste di recente però a un fenomeno inverso, con la migrazione da Nord verso Sud di cervelli… politici.

Se si scorre infatti l’elenco dei dodici capilista del Pd alla Camera e al Senato nelle regioni del Sud si scopre che ben la metà di questi è un politico nato e cresciuto al Centronord ma che ha tanta ma proprio tanta voglia di lavorare per il bene dell’Italia Mediterranea. Il fenomeno per ora è reso evidente dal Partito democratico, tuttavia potrebbe riguardare anche altre liste di… collocamento.

Il viaggio della speranza più lungo tocca a Flavia Fardelli, che dal Trentino è costretta a emigrare in Sicilia per l’ardua missione di capolista Pd a Catania. Duro lo sradicamento per Emma Fattorini, costretta dalla Romagna a spostarsi in terra lucana. Del resto una sorte analoga è toccata a Per Luigi Bersani, costretto a presidiare dall’Emilia la Sicilia. E che dire di Rosy Bindi, che dalla Toscana è dovuta emigrare in Calabria, ripercorrendo le gesta di chi prima del 1860 si spostava dai terreni poveri dell’appennino toscano verso le floride (all’epoca) foreste calabre. Una sorte meno dura è toccata a Enrico Letta, che pur dovendo come la Bindi abbandonare la Toscana ha trovato riparo in Campania. Il viaggio più breve tocca a Guglielmo Epifani, che da Roma si sposta a Napoli. Una bazzecola. Chissà perché però a nessun napoletano riesce il percorso inverso.

Eh già, se ci sono politici del Nord che si candidano come capolista al Sud, nel Pd accadrà anche il contrario?

In Lombardia, terra d’emigranti, su quattro capilista ci sono tre lombardi e l’emiliano Pier Luigi Bersani. In Piemonte ci sono due piemontesi e un ligure. In Liguria due liguri. In Emilia Romagna due emiliano-romagnoli. In Veneto tre Veneti. Risultato: al Nord sono capilista 14 persone del Nord su 14. Il 100%. Al Sud su dodici capilista sei sono del Centronord e sei del Sud: 50 e 50.

Solo un caso? O è la solita proporzione: quel che va bene al Nord, da noi si riduce alla metà.

In altri tempi la terra di nascita e di formazione di un candidato sarebbe stata soltanto una curiosità statistica. Adesso sappiamo che dietro quella che potrebbe sembrare una colonizzazione c’è esattamente la volontà di continuare a colonizzare.

Pino Aprile nei suoi libri si è chiesto più volte per quanto tempo avremo ancora capacità di sopportare. Adesso sentiamo che il tempo di subire è finito. Mo basta. Stavolta votiamo Mediterraneo.


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