Simbolo di eleganza e raffinatezza, la cravatta rappresenta da sempre un dettaglio importante e insostituibile nell’abbigliamento dell’uomo di classe. Si tratta in fondo di una semplice striscia di tessuto e, a prima vista, annodarla intorno al collo appare un’operazione semplice. In realtà fare perfetti nodi alla cravatta è un’operazione che richiede precisione ed esperienza.
Nonostante la parola cravatta derivi dal francese “cravate” e sia nata nella Francia di Luigi XIV per indicare delle sciarpe in uso ai cavalieri croati, alcuni testi fanno risalire la sua vera origine addirittura al II secolo d.C. I legionari romani infatti usavano stringere attorno al collo un lungo pezzo di stoffa a protezione dal freddo.
In realtà il primo prototipo della cravatta attuale risale al XVIII secolo, ed è americano. È la cosiddetta “bandana”, un grande fazzoletto a disegni che si avvolgeva più volte intorno al collo e si fissava con un fiocco. E’ però in Inghilterra, alla fine del XIX secolo, che nacque la cravatta “moderna”, molto simile a quella che ancora oggi il gentleman sfoggia. E’ proprio all’Exeter College di Oxford che entrò in uso la prima cravatta da club.
Nella sua forma attuale, la cravatta moderna esiste dai primi anni ’20 del XX secolo, quando in America si iniziò ad adottare l’ormai classico taglio a 45° che ancora oggi caratterizza l’estremità della maggior parte delle cravatte. Prima di quella data infatti le cravatte venivano in genere tagliate a drittofilo e foderate con un altro tessuto, pertanto si consumavano in fretta e il nodo creava orribili pieghe.
Una importante influenza arrivò negli anni ’20 dall’Inghilterra, quando il Duca di Windsor, o come veniva chiamato all’epoca, David Windsor Principe di Galles visitò negli Stati Uniti il famoso imprenditore Henry Ford, diffondendo il nodo della sua cravatta, cosiddetto nodo alla Windsor.Il nodo alla Windsor
È un nodo simmetrico e voluminoso, anche se il volume è da ricondurre all’originale anima imbottita della cravatta piuttosto che al doppio nodo. È il nodo delle grandi occasioni, da usare preferibilmente su colli aperti, proprio per il suo volume. I nodi della cravatta alla Windsor, o nodi doppi, cadono esattamente al centro del collo e nascondono l’ultimo bottone della camicia.
Il nodo semplice four-in-hand
È da un punto di vista stilistico, il nodo più soddisfacente e versatile. Infatti la sua forma allungata slancia il collo, mentre la sua posizione obliqua crea un’interessante asimmetria rispetto ai lembi del colletto.
CURIOSITÀ
Le cravatte migliori sono quelle in pura seta o lana, anche se spesso l’indicazione 100% seta o cachemire sull’etichetta non dice la verità sulla natura della cravatta, in quanto anche quelle più pregiate hanno un’anima realizzata con un materiale diverso. Solo le cosiddette cravatte “fold ties”, veri e propri capolavori, sono realizzate esclusivamente in seta con un quadrato di tessuto ripiegato 7 volte su se stesso senza nessun altro inserto o imbottitura.
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