Gennaro Farago, giovane 25enne di Pomigliano, non è caduto dal balcone di un ottavo piano in modo accidentale. Il ragazzo ha deciso di togliersi la vita e a confermare il tutto è stato il bigliettino che avrebbe scritto alla mamma prima di commettere il folle gesto: “Non ho lavoro, non ce la faccio più. Devo farla finita”.
Un dramma che colpisce ormai centinaia di giovani che sono sempre più delusi e preoccupati del loro futuro. Senza lavoro non è possibile fare progetti, realizzare sogni, essere indipendenti e crescere.
Nessuno prepara i giovani a non avere alcun ruolo nella società o ad averlo per poco tempo e con stipendi miseri. Non c’è differenza tra diplomati, laureati o tra chi ha frequentato scuole specialistiche, tutti vivono nella stessa situazione e nella perenne ricerca di una degna occupazione che sembra non arrivare mai o esserci solo per pochi fortunati.
Il tutto diventa ancora più grave quando si viene scartati perché superata la soglia dei 30 anni o quando si ha l’esigenza di dover sfamare la propria famiglia. Tante sono le porte sbattute in faccia e tante altre le delusioni ancora più amare.
Gennaro Farago e il giovane padre di un bimbo di due anni che si è tolto la vita disperato per il lavoro sono solo alcune delle tante vittime di questa società che sembra non avere mai posto per i giovani e pochissime opportunità per il resto dei disoccupati.