Come riporta “Il Mattino” ad Acerra è stato ritrovato il cadavere di una donna nella sua abitazione.
Si chiamava Maria Baratto di 47 anni, da 6 anni era in CIG alla Fiat di Nola e da mesi era in depressione. Secondo gli investigatori si tratterebbe di suicidio in quanto l’appartamento era chiuso dall’interno e non risultano segni di effrazione sulla porta di ingresso, inoltre sul corpo della donna oltre le 4 coltellate all’addome non risultano segni di violenza.
Il cadavere è stato scoperto dai carabinieri della compagnia di Castelcisterna e dai vigili del fuoco allertati da una vicina che da giorni non riusciva a contattare la donna telefonicamente. Secondo i carabinieri la cassaintegrata si sarebbe stesa sul letto, e dopo essersi ferita con un coltello da cucina, rinvenuto poco lontano dal corpo, avrebbe cercato di raggiungere il telefono sul comodino senza però, riuscire ad afferrarlo.
“Non si può continuare a vivere per anni sul ciglio del burrone dei licenziamenti”, aveva scritto Maria Baratto in un articolo pubblicato due anni fa sulla pagina web del Comitato mogli degli operai di Pomigliano. “Il suo articolo è la nitida rappresentazione dell’attuale condizione e solitudine operaia fotografata dall’interno. Un forte atto di accusa alla Fiat ed alle complicità istituzionali, politiche e sindacali che stanno contribuendo al fenomeno dei suicidi operai”, scrive in una nota lo Slai Cobas di cui faceva parte la Baratto, infatti già a febbraio un altro collega di Baratto si è suicidato impiccatosi nella sua casa di Afragola.