sul Content MarketPlace Italiano

"Pare che gli investimenti nella produzione di contenuti siano destinati ad aumentare. Perché si stanno chiarendo i nuovi connotati del mercato più complicato della rete". Così riporta Luca De Biase puntualizzando che "non stiamo parlando di piattaforme per i contenuti. Ma proprio della produzione di contenuti."
Tra le sette tendenze individuate (Branded content, Social professional content, Content marketplace, Mobile reading, Content e commerce, Pagamenti mobili e Costi in ribasso), mi ha colpito la terza, il Content Market Place: "I produttori di contenuti ascoltano la rete e le reazioni del pubblico, offrendo immediatamente approfondimenti e nuove informazioni intorno agli argomenti che si dimostrano più interessanti. A questo proposito la perplessità riguarda il fatto che inseguendo le reazioni immediate del pubblico si rischia di sottovalutare le cose importanti a favore delle cose interessanti."
A me questa sembra una ottima descrizione dell'attuale eco-sistema informativo italiano; una descrizione trasversale al mezzo; una descrizione che parla di una soluzione che, oltretutto, viene tanto più agita dagli Editori quanta maggiore è l'importanza data ai criteri di misurazione (auditel e pagerank, tanto per dirne un paio); una descrizione che spiega come si travisi del tutto la missione sociale che i canali informativi dovrebbero avere e che invece, in virtù di una deriva comunicativa, non hanno affatto.
Il futuro dei canali è tornare a fare informazione. In una società in cui sarà stata recuperata una decente dimensione culturale, credo che questa sarà una soluzione vincente anche da un punto di vista economico (per gli Editori, per i Giornalisti, per gli Scrittori e per tutti i Cittadini).