Durante l'E3 abbiamo rimesso mano sul nuovo episodio di Disney Infinity
Provato E3 2015
Lo stand Disney sullo showfloor dell'E3 2015, pur essendo di dimensioni decisamente generose, era interamente dedicato a Disney Infinity 3.0: una dichiarazione di intenti piuttosto chiara per il colosso americano, che ormai da tempo ha scelto di ridurre il proprio impegno nell'ambito dei videogiochi. L'eccezione è appunto il "sandbox toys to life" realizzato da Avalanche Software, giunto ormai alla terza iterazione dopo il buon successo commerciale dei precedenti episodi, e con la spinta stavolta del brand Star Wars a fare da tema dominante.
Rispetto al nostro primo incontro con il titolo avvenuto a Londra qualche settimana fa, non ci sono state grandi novità nelle demo portate a Los Angeles: ci è stato confermato l'impegno del team nel cercare di sistemare i difetti dei predecessori, soprattutto grazie al supporto di Ninja Theory per lo sviluppo del sistema di combattimento e Sumo Digital per quello di guida. Ovviamente sarà necessario verificare tutto in sede di recensione, ma ciò che è certo è che Disney Infinity 3.0 garantirà una grandissima varietà di gameplay differenti: oltre alle sezioni classiche a terra, si potranno sperimentare quelle a bordo dell'Ala-X (davvero spettacolari) fino ad arrivare a meccaniche da platform 2D per il playset di Inside Out. Va detto che, in questo pot pourri, ci sono evidentemente cose più valide e altre meno: per esempio nel livello sul pianeta Endor che abbiamo affrontato si percepivano ancora i limiti, soprattutto tecnici, della natura ancora cross-gen del prodotto, che in alcuni frangenti sembra davvero fuori posto su current-gen. Avremmo poi voluto approfondire ulteriormente il discorso della Scatola dei Giochi, che per voce stessa degli sviluppatori sarà ancora il punto centrale dell'esperienza di Disney Infinity 3.0: sarà necessario senza dubbio trovare un compromesso tra la enorme duttilità e la quantità di contenuti in rapporto con l'interfaccia, finora fin troppo complessa per il target di riferimento. In ogni caso, ci sarà tempo per valutare i progressi del franchise sia alla prossima GamesCom che in fase di recensione, con l'uscita del gioco prevista per il prossimo 15 novembre su praticamente tutte le home console old e current-gen e PC.Provato da Londra
In uno dei più epici momenti della saga di Guerre Stellari, Luke Skywalker sta attraversando uno stretto canalone a tutta velocità. Alle sue spalle, R2-D2 cinguetta preoccupato, mentre il suo Ala-X viene illuminato di verde smeraldo dai colpi delle torrette ai lati del metallico canyon. Ad un tratto, il computer di guida indica tre nemici in avvicinamento: Skeletor, il Joker e uno degli Sbullonati partono all'inseguimento del giovane Jedi, nel tentativo di fermarlo prima che possa far saltare in aria il castello di Greyskull. Forse la storia la ricorderete in modo diverso, ma probabilmente ognuno di noi, da bambino, ha creato una sua personale versione della Battaglia di Yavin. Non avendo i pupazzetti di Han Solo, di Darth Vader e degli assaltatori imperiali, si riempivano i buchi con quello che c'era in cameretta: a volte era Spider-Man, altre una delle Tartarughe Ninja, altre ancora un Wolverine a cui mancava una gamba. E sapete una cosa? Quelle storie erano tanto memorabili quanto l'originale. "È esattamente la sensazione che vogliamo replicare con Disney Infinity 3.0", dice raggiante John Vignocchi, responsabile della serie Disney Infinity. Lo abbiamo incontrato in un albergo a Londra durante la presentazione alla stampa del terzo capitolo della serie appartenente ai cosiddetti Toys to Life, un genere sperimentato da Mattel nel 2007 con gli U.B. Funkeys ma esploso solo con gli Skylanders di Activision, che dal 2011 a oggi hanno generato un fatturato di oltre 3 miliardi di dollari in tutto il mondo. Eppure, mentre Nintendo continua a sfornare nuovi Amiibo e Warner Bros. si prepara a salire sul carro con la licenza Lego, è proprio Disney Interactive che potrebbe fare il colpo grosso arricchendo la serie Infinity con quello che è il franchise per eccellenza quando si parla di giocattoli e merchandise. Mentre Vignocchi spiega che con Disney Infinity 3.0 arriveranno anche le statuine di Topolino, Minnie e Inside Out, nessuno sembra davvero interessato: tutte le attenzioni dei presenti sono chiaramente rivolte ai contenuti legati a Star Wars.
twittalo! I personaggi di Guerre Stellari atterrano sul pianeta Disney Infinity: vi raccontiamo tutte le novità!
Usa la Forza, Paperino!
L'annuncio che Jedi e Sith sarebbero arrivati nell'universo di Disney Infinity ha già destato l'interesse di un pubblico ben diverso da quello dei primi due episodi. Il fandom di Star Wars è una bestia multiforme, composta da persone di ogni età, desiderose di nuovi prodotti ma allo stesso tempo estremamente esigenti. "Facciamo giochi per famiglie", ci dice John Blackburn, general manager di Avalanche Software. "Non sappiamo ancora come risponderanno i fan, ma con Infinity 3.0 l'obiettivo è di realizzare un'esperienza che sia accessibile per i bambini e allo stesso tempo abbastanza profonda da divertire anche gli adulti". Proprio per questo motivo, Disney Interactive ha coinvolto nel progetto diversi team di sviluppo, affidando a ognuno di loro un particolare aspetto del gameplay. In quella che è diventata una vera e propria piattaforma per sviluppatori, Ninja Theory (DmC: Devil May Cry, Heavenly Sword) si sta occupando di riscrivere completamente il sistema di combattimento, Sumo Digital (Sonic & Sega All-Stars Racing) è al lavoro sul sistema di guida dei veicoli, mentre team come Avalanche, Studio Gobo e United Front sono impegnati nella realizzazione dei vari playset e delle diverse Scatole dei Giochi. Per mostrarci come funzioneranno gli scontri a suon di spade laser, i ragazzi di Ninja Theory ci hanno messo in mano un DualShock 4 e avviato una versione pre-alpha di Twilight of the Republic, il playset che sarà incluso all'interno dello Starter Pack. Si tratta di una piccola avventura ambientata dopo gli eventi de L'Attacco dei Cloni, con protagonisti che vanno da Anakin ad Ahsoka, passando per Obi-Wan e Yoda.
La scelta di relegare personaggi classici come Luke, Han Solo e Darth Vader in un playset da acquistare a parte (vedi box "Verso l'Infinity e oltre") può sembrare perfida, ma non bisogna dimenticare che il target principale del gioco sono bambini e giovani adolescenti, un pubblico che ha conosciuto la galassia lontana lontana con i prequel e con la serie animata The Clone Wars. Twilight of the Republic vede Anakin Skywalker e Ahsoka Tano in missione su Geonosis per conto del Consiglio Jedi: l'obiettivo è quello di tornare alla fabbrica di droidi vista già ne L'Attacco dei Cloni, riattivata da Grevious nel tentativo di costruire un nuovo esercito. Neanche il tempo di atterrare sul pianeta, che i Jedi si trovano davanti un comitato d'accoglienza poco amichevole, composto da tutto l'armamentario della federazione dei Mercanti: dai classici droidi B1 ai veloci droideka, passando per i super droidi da battaglia e i droidi commando BX. Basta sostituire la statuetta sulla base per passare da un personaggio all'altro, ognuno dei quali è dotato di caratteristiche e abilità uniche. Se Anakin è potente nell'uso della Forza, Obi-Wan è più strategico e difensivo, mentre Ahsoka si destreggia agilmente con due spade laser e Yoda saetta da un nemico all'altro come una pallina da flipper. In un attimo appare evidente come l'intervento di Ninja Theory abbia completamente rivoluzionato il sistema di combattimento: dalle lente e noiose scazzottate di Mr. Incredible viste nei vecchi Disney Infinity, si è passati a un'esperienza action più immediata, con animazioni che partono all'istante e un sistema di combo basato su pause e diversi pulsanti. Con Anakin avviciniamo un gruppo di super droidi prima di tagliarli a fettine, mentre nei panni di Ahsoka scaraventiamo un droide in aria e cominciamo a colpirlo ripetutamente con velocissimi fendenti aerei. Ovviamente siamo ben lontani dalla profondità e dalla complessità di DmC, e il gioco resta comunque adatto ai bambini che vogliono soltanto divertirsi martellando un unico tasto, ma il combattimento sembra stavolta abbastanza versatile e veloce da non annoiare a morte mamma e papà. Vignocchi ci tiene inoltre a sottolineare che le modifiche apportate da Ninja Theory non saranno limitate soltanto a Jedi e Sith, ma riguarderanno anche molti dei vecchi personaggi, come Aladdin e Jack Sparrow. Sfortunatamente, durante l'evento abbiamo provato soltanto la prima parte del playset, ma l'avventura dovrebbe durare all'incirca tre ore, portando il giocatore a partecipare a una gara di sgusci su Tatooine, affrontare una battaglia spaziale su Coruscant, visitare Naboo e buttarsi all'inseguimento del cacciatore di taglie Cad Bane. Sarà anche possibile spostarsi da un pianeta all'altro utilizzando la propria nave, magari stando attenti alla flotta della Federazione dei Mercanti o cercando di non restare polverizzati mentre si attraversa un campo di asteroidi. Insomma, già Twilight of the Republic promette tanta carne al fuoco, ma come i fan di Disney Infinity sanno bene, lo Starter Pack rappresenterà solo un assaggio di un'esperienza che si andrà a completare grazie ai playset aggiuntivi e, soprattutto, alla Scatola dei Giochi. Disney Infinity 3.0 Star Wars - Il trailer di annuncioSuper Maul Kart
Uno degli aspetti meno riusciti nei passati Disney Infinity (e anche una delle maggiori critiche emerse nella recensione del nostro Andrea Palmisano sul secondo episodio) era il sistema di guida dei veicoli, troppo legnosi, lenti e impacciati. Così, mentre Ninja Theory si è occupata di rinnovare il gameplay dei combattimenti, per Infinity 3.0, Disney Interactive ha chiesto consiglio a un meccanico d'eccezione.
"Sapevamo già che il sistema di guida di Marvel Super Heroes era pesantemente migliorabile", ci ha confidato Sean Millard, creative director di Sumo Digital, team inglese che ha una grossa esperienza nel settore dei giochi di guida e che ha dedicato un gruppo di 30 persone allo sviluppo di Speedway, un'aggiunta alla Scatola dei Giochi che punta a diventare il Mario Kart dell'universo Disney. Venduta separatamente dal pacchetto base, questa espansione servirà proprio a mettere in risalto il lavoro fatto dal team con la manovrabilità dei veicoli, proponendo tre diverse modalità (Race, Time Trial, Battle) in nove tracciati che spazieranno dai canyon di Tatooine alle distese ghiacciate di Frozen, passando per l'Agrabah di Aladdin e arrivando, prevedibilmente, al Sugar Rush di Ralph Spaccatutto. C'è anche un parco per skater, una sorta di hub da cui si può accedere alle diverse competizioni, sfidare un amico in locale oppure tre online, o semplicemente perdere tempo destreggiandosi tra mille acrobazie. DualShock alla mano, la modalità Race funziona esattamente come ci si aspetterebbe da un gioco ispirato a Mario Kart, con derapate, turbo, trappole e power-up da raccogliere e lanciare contro gli avversari. Per aggiungere un pizzico di varietà, ad ogni giro avviene un evento diverso, a volte semplicemente estetico, altre in grado di introdurre un ulteriore ostacolo per i piloti. Ciliegina sulla torta sarà la possibilità di importare tutti i veicoli dai precedenti Disney Infinity, andando a comporre un roster di circa 90 bolidi che spaziano dallo sguscio di Anakin alle Light Cycle di Tron, tutti combinabili con qualsiasi personaggio (per la felicità di chi desidera vedere Darth Vader in sella alla giostra di Dumbo). Va precisato che tutti i veicoli avranno la stessa velocità e manovrabilità: "Potrebbe far strano vedere la carrozza di Cenerentola competere alla pari con lo speeder di Luke Skywalker", ci spiega Millard, "ma bisogna ricordare che il mondo di Disney Infinity è una versione giocattolo dell'universo Disney. Quello non è lo speeder di Luke, ma la sua versione giocattolo, e se si guarda il gioco con quest'ottica, allora tutto comincia ad avere più senso".In una scatola lontana lontana
Nonostante i diversi playset offrano vere e proprie avventure preconfezionate, il focus della serie si è sempre più spostato verso la Scatola dei Giochi, un concept introdotto in maniera superficiale col primo Disney Infinity e successivamente affinato in Marvel Super Heroes. Come già visto per Speedway, in Infinity 3.0, le espansioni della "Toy Box" rappresenteranno dei giochi a sé, più articolati e vari, ma sempre e comunque nel pieno spirito del mashup. Dopotutto, lo suggerisce il nome stesso: il bello sarà mescolare personaggi, mondi e storie, magari ambientando un'avventura di Aladdin nel deserto di Tatooine, facendo entrare Buzz Lightyear nella formazione degli Avengers, oppure vedendo Star-Lord e Han Solo fianco a fianco sul Millennium Falcon. Per questo motivo, il cuore dell'esperienza sarà l'editor vero e proprio, con cui creare mondi e piccoli giochi con regole particolari. Purtroppo, proprio l'editor è storicamente stato croce e delizia della serie, a causa di troppe opzioni, troppi menù e nessun tutorial che li spiegasse in maniera efficace e graduale. Le cose dovrebbero tuttavia cambiare in meglio con Infinity 3.0: gli sviluppatori hanno promesso un'interfaccia più esplicativa, ma anche un inedito hub diviso in sei aree, ognuna delle quali introduce a una specifica meccanica del gioco. Visitando ciascuna delle zone, l'hub abbandona i toni spenti e si colora via via, incentivando ad esplorare ogni singola area e a scoprire ogni singolo aspetto del gameplay. Tra le tante novità ci sarà anche la possibilità di coltivare il proprio orto: giocando si otterranno nuovi semi da piantare per far crescere buffi vegetali, utili per sfamare i piccoli alleati e permettere loro di aumentare di livello, migliorare le loro caratteristiche e sbloccare nuove abilità da utilizzare durante il gioco. Restano alcune perplessità su un aspetto grafico ancora abbastanza vecchio e spoglio, così come sull'effettiva accessibilità dell'editor, ma è evidente che quest'anno Disney Interactive abbia in serbo tanti contenuti di qualità per i fan di Infinity, e con l'E3 di Los Angeles ormai alle porte, torneremo sicuramente a parlare del nuovo capitolo nelle prossime settimane, con ulteriori dettagli sulle modalità e sui playset aggiuntivi.